Pericoli elettrici di Dario Sabato (dariosabato@fastwebnet.it), Emanuele Leone (emanuele.leone@inwind.it), Giuseppe Gilardi (gilgiuseppe@yahoo.it)

3 Protezione da contatto diretto e contatto indiretto

03 Protezione da contatto diretto e contatto indiretto Una persona è sottoposta a una tensione elettrica quando è contemporancamente in contatto con parti a diverso potenziale. Nel caso ideale in cui tutte le parti siano allo stesso potenziale si raggiunge la condizione di equipotenzialità, che impedisce l'insorgenza di differenze di potenziale [IT1] [ES1] tra i vari punti.
In pratica il contatto può avvenire in due modi diversi:

  • contatto diretto, quando si toccano parti che sono normalmente in tensione, come il contatto con un conduttore scoperto, con un morsetto collegato ecc.;
  • contatto indiretto, quando si toccano parti conduttrici di componenti elettrici che, pur non essendo normalmente in tensione, possono assumere un potenziale diverso da zero in seguito a un guasto d'isolamento, come il contatto con la carcassa di un motore, di un elettrodomestico ecc., in occasione di una dispersione di corrente verso massa.
La protezione in un impianto elettrico consiste nel garantire l'utente dai contatti diretti e contatti indiretti.
Al fine di precisare esattamente il significato dei vari termini usati è opportuno illustrare una serie di definizioni,  contenute nella normativa.

Sono partì attive tutti i conduttori o le parti conduttrici che sono in tensione durante il funzionamento normale  compreso il conduttore neutro. 
Il contatto di persone con le parti attive costituisce il contatto diretto prima definito. Per esempio, in un motore, sono parti attive gli avvolgimenti e i morsetti, mentre non lo è la carcassa.


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