3 Protezione da contatto diretto e contatto indiretto
03 Protezione da contatto diretto e contatto indiretto
Una
persona è sottoposta a una tensione elettrica quando
è
contemporancamente in contatto con parti a diverso potenziale. Nel caso
ideale in cui tutte le parti siano allo stesso potenziale si raggiunge
la condizione di equipotenzialità, che impedisce
l'insorgenza di
differenze di potenziale [IT1]
[ES1]
tra i vari punti.
In pratica il contatto può avvenire in due modi diversi:
- contatto
diretto,
quando si toccano parti che sono normalmente in tensione, come il
contatto con un conduttore scoperto, con un morsetto collegato ecc.;
- contatto
indiretto, quando si toccano parti conduttrici di
componenti
elettrici che, pur non essendo normalmente in tensione, possono
assumere un potenziale diverso da zero in seguito a un guasto
d'isolamento, come il contatto con la carcassa di un motore, di un
elettrodomestico ecc., in occasione di una dispersione di corrente
verso massa.
La protezione in un impianto elettrico consiste nel garantire l'utente
dai contatti diretti e contatti indiretti.
Al fine di precisare esattamente il significato dei vari termini usati
è opportuno illustrare una serie di definizioni,
contenute
nella normativa.
Sono partì
attive tutti
i conduttori o le parti conduttrici che sono in tensione durante il
funzionamento normale compreso il conduttore neutro.
Il contatto di persone con le parti attive costituisce il contatto
diretto prima definito. Per esempio, in un motore, sono parti attive
gli avvolgimenti e i morsetti, mentre non lo è la carcassa.
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