2.7 La resistenza del corpo umano
02_7 resistenza del corpo umano
Dare dei valori precisi alla resistenza elettrica del corpo umano [IT1]
[ES1]
risulta piuttosto difficoltoso essendo questa influenzata da molte
variabili: percorso della corrente, stato della pelle (presenza di
calli, sudore, umidità, tagli, abrasioni ecc..), superficie
di contatto, tensione di contatto (sperimentalmente si è
visto che all’aumentare della tensione diminuisce la
resistenza). Come
tale è possibile valutarla
solo statisticamente e quindi le norme CEI fanno riferimento a valori convenzionali
riferiti ad un campione medio di popolazione. Nel caso che il contatto
avvenisse tramite strati isolanti (guanti, calzari, pedane ecc.) alla Rc
occorre ovviamente aggiungere la resistenza di tali materiali.
Nei punti precedenti si è affermato che una corrente
alternata sinusoidale a 50 - 60 Hz ha un il limite di
pericolosità convenzionale assunto pari
a 10 mA. Ai fini pratici, però, interessa di più
sapere
quale valore di tensione è in grado di far circolare
attraverso
il corpo un determinato valore di corrente.
Indicando con IB
la corrente che fluisce attraverso la persona e con ZB l'impedenza
del corpo tra i punti di contatto, il prodotto:
ZB ×IB =
UT
dove UT è
la tensione di contatto a cui è soggetto il corpo umano.
Per avere una corrente di 10mA e assumendo una impedenza del
corpo umano ZB
= 3kohm, corrisponde a una tensione di contatto UT =
30V.
Dalle considerazioni fatte risulta evidente l'importanza di
definire con una buona approssimazione i valori che assume l'impedenza
del corpo umano tra i punti di contatto. Supponendo che essi siano
entrambi esterni, con elettrodi che poggiano sull'epidermide,
l'impedenza ZB
si può ritenere composta da tre termini:
- l'impedenza del punto di entrata della corrente
che, se non
vi sono interposti altri materiali, è dovuta essenzialmente
al
contatto elettrodo-pelle e allo strato epidermico e ha carattere
ohmico-capacitivo, date le caratteristiche dielettriche dell'epidermide;
- l'impedenza interna, di carattere ohmico,
dipendente dal percorso della corrente;
- l'impedenza del punto di uscita della corrente,
analoga al prime termine.
In cui RS
e CS
sono la resistenza e la capacità dei punti di contatto,
e R1
la resistenza interna.
È da rilevare che i valori RS
e CS
relativi ai due punti di contatto possono essere diversi.
Assegnare dei valori alla resistenza del corpo è piuttosto
difficile, sulla resistenza essendo molte le variabili che la
influenzano; inoltre, essa è un parametro del corpo umano
personale e come tale valutabile solo statisticamente fattori
da
cui dipende sono molteplici.
- Percorso della corrente: influenza evidentemente
la sola resistenza intema R1;
come in ogni conduttore essa varierà in funzione di sezione,
lunghezza e resistività. La resistenza maggiore è
offerta
dal tragitto mano-mano e mano-piedi, pari a circa 700 - 800 ohm per il
solo termine R1.
Assunto tale percorso come riferimento, è possibile
assegnare
agli altri tragitti un valore espresso in percentuale rispetto al
riferimento: per esempio, per un contatto mano-torace tale valore
è 45%. La resistenza si riduce ulteriormente se il contatto
avviene tra le due mani unite e un'altra, parte del corpo: nel caso
precedente si ha un valore del 23% rispetto al riferimento.
- Stato della pelle: ha influenza sulla resistenza
(RS),
che diminuisce per la presenza di umidità, sudore, tagli,
abrasioni ecc. La presenza di un maggiore strato isolante, per esempio
calli, fa aumentare la resistenza.
- Superficie di contatto: al suo aumentare, come
per gli altri conduttori, la resistenza RS
diminuisce.
- Pressione di contatto: un'elevata pressione fa
diminuire la resistenza di contatto tra elettrodo e pelle.
- Tensione di contatto: si è visto
sperimentalmente che, all'aumentare della tensione applicata,
la resistenza RS diminuisce,
fino a diventare trascurabile per tensioni superiori a circa 100 V; la
resistenza RS
tende asintoticamente al valore R1.
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