La lombosciatalgia
Le sindromi altiche vertebrali, [ML F-E-I]
[I 1]
[E 1]
[E 2]
[E 3] [E 4]
[F 1] [ES 1] rappresentano un fenomeno molto diffuso in aumento soprattutto nel mondo industrializzato occidentale, dove le abitudini lavorative sono caratterizzate da grande sedentarietà, ma anche sforzi eccessivi o inadeguati possono causare le stesse problematiche.
Risulta però difficile stabilire quale sia la causa primaria dell’algia, in quanto vi sono molteplici fattori: di origine discale, articolare, miofasciale, o spondiloartrosico (degenerazioni di varie parti della colonna).
A far fronte a ciò si sono diffuse diverse pratiche terapeutiche, sia ufficiali (farmacologiche, fisioterapiche), che alternative (agopuntura, omeopatia…) In linea generale la ginnastica posturale, e la kinesiterapia, costituiscono un valido supporto, almeno per diminuire l’incidenza delle ricadute.
La lombosciatalgia [I 1]
[I 2] [I 3] [I 4] [E 1] [ES 1] [ES 2]
[ES 3]
è una sindrome dolorosa che dalla regione lombosacrale s’irradia lungo l’arto inferiore fino al piede. I fasci nervosi che entrano a costituire il nervo grande sciatico derivano dalle radici nervose L5 S1 S2 S3 S4. Il suo decorso continua con due rami: più posteriormente col tibiale posteriore e più lateralmente col popliteo esterno. Quindi il dolore che ne deriva può manifestarsi o dietro la coscia e il polpaccio o lateralmente o anche con ambedue le sintomatologie. Può terminare a livello del ginocchio o può concludersi al calcagno. L’esame clinico si basa essenzialmente sulla ricerca dei segni di interessamento radicolare.
La sciatalgia [ML E-ES] [E 1] [E 2] [E 3] [E 4] [E 5] [E 6] [E 7] [ES 1] [ES 2] è generalmente accompagnata o preceduta da fenomeni di lombalgia, ma può presentarsi anche isolata, senza la compartecipazione di un dolore lombare.
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