L'intolleranza razziale antiebraica di Giovanni Lauretta (giovanni.lauretta@fastwebnet.it), Fulvia Dellavalle (fulvia_dellavalle@yahoo.it), Daniela De Luca (dana.dl@libero.it), Maria De Luca (deindeit@yahoo.it)

La "Cultura dell'esclusione"

Tra gli argomenti chiave affrontati nel corso del primo di questi incontri, è stata dedicata una particolare attenzione all’incisiva influenza dei media e dell’istruzione per quanto riguarda sia la promozione, sia la prevenzione dell’islamofobia, ed è stato manifestato un certo rincrescimento che nell’UE si sia sviluppata una «cultura dell’esclusione». Nel marzo 2003, su iniziativa dell’”Osservatorio” i rappresentanti delle chiese cristiane, delle comunità ebraiche e musulmane, del settore dell’istruzione e della cultura, i media e le organizzazioni non governative avevano partecipato a una riunione dedicata al tema: «The Fight against anti-Semitism and Islamophobia: Bringing Communities Together» (La lotta contro l’antisemitismo e l’islamofobia: riunire le comunità). La tavola rotonda aveva concluso che l’UE era impegnata a promuovere la cosiddetta «cultura della guarigione», con riferimento all’antisemitismo, che si manifesta in migliaia di piccoli gesti, apparentemente insignificanti se considerati singolarmente, ma estremamente significativi nell’insieme. Il Rapporto 2005 riferisce che nella primavera del 2004 l’Osservatorio ha pubblicato i risultati di un importante studio sull’antisemitismo in Europa. La relazione principale, intitolata Manifestations of Antisemitism in the EU 2002 - 2003 (“Manifestazioni di antisemitismo nell’Unione europea, 2002-2003”) contiene i dati nazionali più affidabili a disposizione (raggruppati in 10 categorie) raccolti dalla rete informativa RAXEN; i dati sono stati successivamente valutati e convalidati da uno studioso indipendente incaricato di esaminarne la qualità e la disponibilità nonché di individuare le aree problematiche o le lacune in ciascun paese. La seconda relazione, intitolata Perceptions of Antisemitism in the European Union (“Percezioni dell’antisemitismo nell’Unione europea”) consta dei risultati di interviste rilasciate da 35 eminenti membri della comunità ebraica in otto Stati membri dell’Unione Europea, che danno voce ai propri punti di vista e alle proprie esperienze; il documento offre quindi informazioni complementari rispetto al materiale raccolto nella relazione principale. La relazione è stata predisposta da un apposito gruppo di lavoro. Le relazioni dimostrano chiaramente che il problema dell’antisemitismo è ancora vivo in Europa, dove negli ultimi due o tre anni si è avuta una proliferazione di manifestazioni antisemite. Tali manifestazioni variano per frequenza e gravità da paese a paese, ma sono comunque sufficienti a creare forti disagi ai numerosi ebrei residenti in Europa (1,2 milioni). Ciò nonostante, alcune autorità non sembrano voler dare peso a questo problema, con la scusante che non esistono dati ufficiali che ne testimoniano l’incremento. Molto spesso le autorità statali non si curano di monitorare gli episodi di antisemitismo, lasciando alle sole ONG il compito di farlo. [FR1], [FR2], [ES1]

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Edurete.org Roberto Trinchero