1951: Nascita della Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA) con sei paesi fondatori
1957: Il trattato di Roma istituisce il mercato comune
1973: La Comunità passa a nove Stati membri ed elabora politiche comuni
1979: Prima elezione diretta del Parlamento europeo
1981: Primo allargamento mediterraneo
1993: Completamento del mercato unico
1993: Con il trattato di Maastricht nasce l'Unione europea
1995: L'Unione europea passa a 15 Stati membri
2002: Introduzione dell'euro
2004: Altri dieci paesi aderiscono all'Unione
Oggi l’Europa muove passi faticosi verso una piena integrazione.
L’Euro è la moneta comune di 12 Stati membri dell’Unione dal 2002 (Belgio, Germania, Francia, Olanda, Italia, Grecia, Austria, Portogallo, Spagna, Lussemburgo, Irlanda, Finlandia).
Un progetto di Costituzione comune è stato elaborato da una Convenzione appositamente nominata nel 2003. I capi di Stato e di governo dei 25 paesi membri hanno solennemente firmato a Roma la nuova Costituzione[I1] il 29 ottobre 2004.
Riportiamo a questo proposito uno stralcio del Preambolo della Costituzione, che tanto ha fatto e farà discutere; in esso i Costituenti dichiarano di dar vita alla Carta Costituzionale dell’Unione: “...ispirandosi alle eredità culturali, religiose e umanistiche dell’Europa, da cui si sono sviluppati i valori universali dei diritti inviolabili e inalienabili della persona, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, e dello Stato di diritto; convinti che l’Europa, ormai riunificata dopo esperienze dolorose, intende avanzare sulla via della civiltà, del progresso e della prosperità per il bene di tutti i suoi abitanti, compresi i più deboli e bisognosi; che vuole restare un continente aperto alla cultura, al sapere e al progresso sociale; che desidera approfondire il carattere democratico e trasparente della vita pubblica e operare a favore della pace, della giustizia e della solidarietà nel mondo; persuasi che i popoli d’Europa, pur restando fieri della loro identità e della loro storia nazionale, sono decisi a superare le antiche divisioni e, uniti in modo sempre più stretto, a forgiare il loro comune destino”.