L'intolleranza razziale antiebraica di Giovanni Lauretta (giovanni.lauretta@fastwebnet.it), Fulvia Dellavalle (fulvia_dellavalle@yahoo.it), Daniela De Luca (dana.dl@libero.it), Maria De Luca (deindeit@yahoo.it)

La persecuzione ebraica in Italia

Fino al 1943 vi fu un periodo contrassegnato dalla persecuzione dei diritti, mentre il periodo 1943-1945 dalla persecuzione delle vite [IT1] contro gli ebrei nell’Italia centro-settentrionale sottoposta all’occupazione militare del Terzo Reich e alla nuova Repubblica sociale italiana.

Dopo L’armistizio dell’8 Settembre 1943 l’Italia fu occupata a sud dalle forze alleate e a nord dai tedeschi che avevano liberato Mussolini insediatosi a capo della Repubblica Sociale Italiana denominata Repubblica di Salò: R.S.I.

La R.S.I. inasprì le misure antiebraiche adottate dal regime fascista e dichiarava che gli Ebrei erano degli stranieri da considerarsi nemici. Questa affermazione legittimò la politica di sterminio e la collaborazione con le autorità tedesche per la deportazione degli Ebrei Italiani.

Il 30 Novembre furono disposti:
- il sequestro delle proprietà degli Ebrei;
- il loro arresto;
- il loro internamento.

A Fossoli [FR1] [IT1] [IT2] [IT3] , in Emilia, fu allestito un campo di raccolta nazionale, dove gli Ebrei venivano riuniti per essere mandati ad Auschwitz.

I Tedeschi fecero costruire anche un altro campo di concentramento in territorio italiano presso l’ex risiera di San Sabbia [IT1] , in provincia di Trieste. Questo era considerato un luogo di transito verso centri di prigionia collocati più a est, in esso furono internati Ebrei, partigiani e antifascisti.

Violenze e assassini di ogni genere furono praticati senza alcuna pietà anche con l’impiego di una rudimentale camera a gas. Sono state stimate tra le 1000 e le 2000 vittime in maggioranza non ebree.

È necessario ricordare che molti Ebrei furono aiutati da una parte importante della popolazione italiana e che, per questo, riuscirono a salvarsi; ma è ugualmente importante sottolineare che altri furono arrestati per la collaborazione dei civili che li segnalavano dietro compenso economico. In conseguenza alle deportazioni furono sterminati 6219 Ebrei italiani.

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