L'intolleranza razziale antiebraica di Giovanni Lauretta (giovanni.lauretta@fastwebnet.it), Fulvia Dellavalle (fulvia_dellavalle@yahoo.it), Daniela De Luca (dana.dl@libero.it), Maria De Luca (deindeit@yahoo.it)

Il Manifesto della razza ariana e la legislazione antiebraica

Mussolini proclamò il Manifesto della razza ariana [IT1] [IT2] [IT3] [EN1] [FR1] , che fu redatto da dieci scienziati e pubblicato sul quotidiano "Il giornale d’Italia" del 14 Luglio 1938. In esso si stabiliva che il concetto di razza è un concetto puramente biologico.

Il concetto di razza è concetto puramente biologico. Esso quindi è basato su altre considerazioni che non i concetti di popolo e di nazione, fondati essenzialmente su considerazioni storiche, linguistiche, religiose.[…]

Esiste ormai una pura "razza italiana". Questo enunciato non è basato sulla confusione del concetto biologico di razza con il concetto storico-linguistico di popolo e di nazione ma sulla purissima parentela di sangue che unisce gli Italiani di oggi alle generazioni che da millenni popolano l'Italia. Questa antica purezza di sangue è il più grande titolo di nobiltà della Nazione italiana.

È necessario fare una netta distinzione fra i Mediterranei d'Europa (Occidentali) da una parte gli Orientali e gli Africani dall'altra. Sono perciò da considerarsi pericolose le teorie che sostengono l'origine africana di alcuni popoli europei e comprendono in una comune razza mediterranea anche le popolazioni semitiche e camitiche stabilendo relazioni e simpatie ideologiche assolutamente inammissibili.

Gli ebrei non appartengono alla razza italiana.[…] Gli ebrei rappresentano l'unica popolazione che non si è mai assimilata in Italia perché essa è costituita da elementi razziali non europei, diversi in modo assoluto dagli elementi che hanno dato origine agli Italiani.

I caratteri fisici e psicologici puramente europei degli Italiani non devono essere alterati in nessun modo. L'unione è ammissibile solo nell'ambito delle razze europee, nel quale caso non si deve parlare di vero e proprio ibridismo, dato che queste razze appartengono ad un ceppo comune e differiscono solo per alcuni caratteri, mentre sono uguali per moltissimi altri. Il carattere puramente europeo degli Italiani viene alterato dall'incrocio con qualsiasi razza extra-europea e portatrice di una civiltà diversa dalla millenaria civiltà degli ariani.

Successivamente, il 6 Ottobre 1938, il Gran consiglio del fascismo approva la Dichiarazione sulla razza, testo che detta le linee generali della legislazione antiebraica [IT1] [IT2] in corso. Alcune disposizioni antiebraiche italiane [IT1] furono, al momento in cui vennero varate, maggiormente persecutorie di quelle vigenti in Germania; ad esempio, l’espulsione totale degli Ebrei studenti dalle scuole pubbliche venne decisa da Roma il 2 Settembre 1938 e da Berlino oltre due mesi e mezzo dopo. Tale capacità di primato costituisce l’aspetto più appariscente di un’effettiva autonomia di elaborazione e di azione.

Tra il 7 e il 10 Novembre 1938, il Consiglio dei ministri approva un secondo gruppo di provvedimenti legislativi antiebraici.

Alcuni provvedimenti legislativi antiebraici emanati tra il 1938 e il 1943:

Il matrimonio del cittadino italiano di razza ariana con persona appartenente ad altra razza è proibito.

I cittadini Italiani di razza ebraica non possono: prestare servizio militare in pace e in guerra; essere proprietari di terreni che, in complesso, abbiano un estimo superiore a lire cinquemila.

Il genitore di razza ebraica può essere privato della patria potestà sui figli che appartengano a religione diversa da quella ebraica, qualora risulti che egli impartisca ad essi un’educazione non corrispondente ai loro principi religiosi o ai fini nazionali.

Alle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche o private, frequentate da alunni italiani, non possono essere iscritti alunni di razza ebraica.

Nelle scuole d’istruzione media frequentate da alunni italiani è vietata l’adozione di libri di testo di autori di razza ebraica.[…]

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