L'intolleranza razziale antiebraica di Giovanni Lauretta (giovanni.lauretta@fastwebnet.it), Fulvia Dellavalle (fulvia_dellavalle@yahoo.it), Daniela De Luca (dana.dl@libero.it), Maria De Luca (deindeit@yahoo.it)

La persecuzione degli ebrei e la soluzione finale

Le persecuzioni contro gli Ebrei [ES1] [ES2] [IT1] [IT2] [IT3] [EN1] [EN2] ebbero inizio nel 1933, quando fu proibito loro di svolgere libere professioni.

Nel 1935, con l’approvazione delle leggi di Norimberga, venne sancita giuridicamente la discriminazione contro gli Ebrei, fu negata loro la cittadinanza, e vietato il matrimonio con gli "Ariani". Molti Ebrei lasciarono intanto la Germania.

Nella notte tra l’8 e il 9 Novembre 1938 si passò dalla discriminazione alla persecuzione, infatti Hitler scatenò in tutta la Germania azioni di violenza contro gli Ebrei: fu la "notte dei cristalli" [IT1] [ES1] , così detta a causa delle vetrine di negozi gestiti dagli Ebrei infrante. Centinaia di Ebrei furono uccisi nei linciaggi, migliaia furono deportati in campi di concentramento [ES1] [ES2] [FR1] [EN1] [EN2] [EN3] , le sinagoghe vennero date alle fiamme. Queste azioni barbariche si svolsero nell’indifferenza generale. Hitler era riuscito a fanatizzare il popolo e a far tacere i pochi oppositori.

Con il termine Shoah venne indicato ufficialmente lo sterminio degli Ebrei ad opera dei nazisti. Esso segnala il genocidio di un gruppo etnico, nazionale, razziale o religioso. La Shoah si sviluppò su due momenti, dal 1933 al 1940, quando il nazismo vide la soluzione della questione ebraica nell’emigrazione; dal 1941 al 1945 quando fu attuato lo sterminio. Ciò avvenne in diverse fasi che vanno dalla privazione dei diritti civili alla deportazione nei campi di sterminio per la cosiddetta "soluzione finale" [IT1] [ES1] , cioè l’eliminazione totale del popolo ebraico [EN1] [EN2] [EN3] [EN4] [FR1] [FR2] [FR3] [ES1] , che era, ormai, possibile.

Con l’inizio della guerra in Europa orientale, dove esistevano numerose comunità ebraiche, gli Ebrei furono costretti a vivere ammassati nei ghetti dai quali non potevano uscire.

Nel 1942, con la conferenza di Wannsee, fu organizzata la soluzione finale e cioè lo sterminio fisico sistematico degli Ebrei: tutti gli alti funzionari dovevano garantire la sicurezza amministrativa e legale, treni per il trasporto dei deportati, organizzando la manodopera e le armi necessarie per uccidere undici milioni di Ebrei.

Questi dovevano essere trasferiti a est dove si trovavano i campi di sterminio che si aggiungevano a quelli di concentramento costruiti dal 1933 per rinchiudervi tutti gli oppositori politici e chiunque risultasse scomodo.

Dopo essere stati arrestati, gli Ebrei erano trasportati su vagoni ferroviari in condizioni disumane e, giunti nei Lager, venivano selezionati: chiunque non risultasse utile era subito condotto nelle camere a gas da dove non ne uscivano altro che cadaveri pronti per essere bruciati nei forni crematori.

Tutti gli altri erano costretti a lavorare come schiavi per i Tedeschi che in questo modo avevano gratuitamente una grande manodopera grazie alla quale ricavavano immensi guadagni.

Nei lager morirono circa sei milioni di Ebrei. Un popolo intero ritenuto colpevole della sua esistenza perché appartenente alla sua etnia, fu sterminato.

Non bisogna dimenticare che lo stesso destino toccò a zingari, omosessuali, oppositori politici e combattenti della Resistenza catturati in ogni luogo.

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