La Malaria di Nadia Campofiorito, Battaglia Francesca (frabattaglia@tim.it), Deplano Carla (carla.deplano@googlemail.com)

La terapia combinata

Le metodiche che sono state utilizzate dopo il bando del DDT e che in parte si usano ancora oggi, fanno riferimento all’utilizzo di farmaci “classici”: ad esempio la clorochinina.

Questo farmaco, però, presenta grossi limiti in quanto molti ceppi di zanzare sono diventati farmaco-resistenti ed è quindi diventato ormai un metodo inefficace.

L’errore è soprattutto dovuto all’utilizzo di una monoterapia, perché colpisce il ciclo vitale del protozoo responsabile dell’infezione in un solo punto, pertanto i ceppi che hanno sviluppato la resistenza riusciranno a superare quell'ostacolo, e non ci saranno più possibilità di bloccare il ciclo infettivo[S1].

Utilizzando, invece, una terapia combinata[E1] ,in altre parole utilizzando delle " trappole chimiche" in punti diversi, la probabilità di avere successo aumenta. La terapia combinata più efficace si è rivelata quella a base di artemisinina[S1][S2][E1][I1][F1], farmaco ricavato dalla pianta cinese Artemisia annua, usata nella medicina tradizionale, che ha già di per sé una doppia azione: ossia è sia schizonticida sia gametocida (interviene cioè nei due cicli della riproduzione del protozoo).

A livello concettuale parrebbe ovvio utilizzare l’approccio combinatoriale, ma a che costi economici? La terapia a base di artemisina ha costi più elevati rispetto alle altre terapie, ecco quindi la sua difficoltà ad essere utilizzata soprattutto perché Gran Bretagna e USA, che detengono il maggior controllo a livello politico-scientifico, lo considerano un farmaco di seconda linea.

In un dossier sui cambiamenti dei protocolli di lotta alla malaria in Africa del 2002 si sostiene che molti governi, pur conoscendo gli svantaggi della monoterapia, la utilizzano in ogni caso come trattamento di prima linea, prevedendo come seconda linea l’utilizzo di terapie combinate, ma non considerando comunque i farmaci a base di artemisina. L’ottima osservazione riportata in questo dossier è cheL'aumento dei costi di oggi sarà compensato dalle economie e dagli effetti positivi dei prossimi anni. L'utilizzo di un trattamento efficace salva delle vite, riduce il numero e la durata delle consultazioni mediche e dei ricoveri ed evita il costo di trattamenti inefficaci. I pazienti ritornano più rapidamente alle loro famiglie e al loro lavoro, riducendo in tal modo il peso socioeconomico della malaria”. La proposta è perciò di cercare di ridurre il più possibile nel tempo il cosiddetto periodo di “transizione” dalla terapia con farmaci classici a quella combinata con l’artemisina.

A favore dell’artemisina e dei conseguenti approcci combinatoriali basati sui suoi derivati (artesunato e artemether) ci sono molte qualità: rapidità di azione e maggiore efficacia, la breve durata di vita minimizza il rischio di apparizione di resistenza, agendo sui gametociti può ridurre la trasmissione del parassita che in periodo “epidemico”potrebbe portare all’interruzione della propagazione della malattia, non hanno effetti collaterali. Infine un altro grande vantaggio, non trascurabile, è rappresentato dalle modalità di somministrazione: il trattamento a base di artesunato è somministrato per via orale per tre giorni; il trattamento a base di artemether è somministrato per via intramuscolare per tre giorni.

 Costi per paziente – comparazione dei prezzi dei trattamenti della soluzione transitoria e la soluzione ottimale

 

AQ + SP*

(soluzione proposta a medio termine)

in dollari per adulto trattato

AQ + AS**

(soluzione ottimale raccomandata)

in dollari per adulto trattato

Differenza tra le soluzioni a medio termine e quelle ottimali

Costo attuale (2002)

0,25

1,30

1,05

Costo mirato (2004)

0,25

(senza cambiamento)

0,60

0,35

* amodiachina + SP ; ** amodiachina + artesunato

   15/20   

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Edurete.org Roberto Trinchero