Il DDT (diclorodifeniltricloroetano)
è un composto organico aromatico cristallino, incolore, insolubile in
acqua,
contenente cloro la cui nomenclatura corretta è 1,1 bis
(4-clorofenil)-2,2,2-tricloroetano[I1][E1][S1][F1].
Sintetizzato nel
1874 per essere impiegato come
pesticida, fu
usato a partire dal dal
1939 come
potente antiparassitario soprattutto per debellare la
malaria.
Il DDT presenta
proprietà insetticide molto potenti dovute alla sua azione sul sistema nervoso
degli insetti, senza interferire con quello degli animali a sangue caldo. In
particolare la sua azione è legata all' apertura dei canali del
sodio nei
neuroni degli insetti con conseguente eccesso di impulsi nervosi, che provocano
la morte.
Il DDT è una molecola facile da sintetizzare ma è anche molto stabile,
caratteristica che costituisca il suo peggior difetto. il DDT è infatti il
più noto fra i POP, gli inquinanti organici persistenti (persistent
organic pollutants). I POP sono composti organici di comprovata
tossicità, che si degradano lentamente nell’ambiente, e poiché hanno una certa
volatilità, si diffondono anche in regioni molto lontane da quelle in cui sono
stati utilizzati. Sono scarsamente solubili in acqua e perciò tendono a
concentrarsi nel tessuto adiposo degli animali superiori.
È stato usato su
vasta scala durante la
Seconda Guerra Mondiale[I1]
dalle truppe Alleate e da alcune popolazioni civili per il controllo degli
insetti vettori responsabili del tifo e della malaria.
Il DDT è stato
anche ampiamente utilizzato come insetticida per l'agricoltura dopo il
1945.
L'irrorazione di DDT su terreni agricoli è stata in termini di quantità di
diversi ordini di grandezza maggiore a quella applicata a scopo di salute
pubblica.
Durante gli anni
'50, le dosi di impiego del DDT e di altri insetticidi sono aumentate fino a tre
volte per via della comparsa di ceppi di insetti resistenti al loro impiego
[E1].
Inoltre, in
questo periodo si cominciarono ad avere prove più consistenti del fatto che la
concentrazione dei residui chimici del DDT e degli altri pesticidi negli esseri
viventi cresce al salire della catena alimentare per via della progressiva
accumulazione.
Durante la
campagna di controllo della malaria iniziata nel 1955 negli stati del Borneo
Sabah e Sarawak, l'interno delle abitazioni fu spruzzato con DDT.
L'obiettivo sanitario fu raggiunto, ma ci furono effetti collaterali
assolutamente inattesi dovuti al fatto che il DDT non uccideva solo le zanzare
ma anche altri insetti come le blatte e le vespe. L'intossicazione passò dagli
insetti ai gechi, ed infine fu letale per i gatti; il risultato fu un'esplosione
di ratti, con il rischio di trasmissione di malattie come la peste o il tifo.
Per fermare lo sviluppo dei ratti, fu deciso di ripristinare la popolazione dei
gatti, che nei villaggi più inaccessibili del Sarawak furono messi in speciali
contenitori e paracadutati dalla Royal Air Force.