Narcomafie (Emisfero Nord - Emisfero Sud del mondo) di Luigi Ampola (luigamp@libero.it), Angelo Giorgio(a.giorgio@reply.it), Paola Molino (molarina@hotmail.com), Claudia Olivero(claudia.olivero@email.it)

Organizzazioni e Strutture delle Organizzazioni Criminali

[Es26] [It52] [Es27] [Es28] Le nazioni che costituiscono il centro da cui si sviluppa la coltivazione di droghe illegali si trovano in Sud-America. Esse costituiscono il cosiddetto “Quadrato d’oro”, e sono la Colombia, il Perù, La Bolivia e il Brasile. Il Quadrato d’oro ha un’estensione di dodici milioni di chilometri quadrati, quaranta volte l’Italia. Da questo centro si diffondono tutte le connessioni criminali legate alla narcomafia, le quali sono di tipo politico, finanziario e terroristico. Si tratta di un sistema criminoso che produce enormi profitti, non solo di singole persone, ma anche di Stati interi. Da qui partono i traffici verso Stati Uniti, Canada ed Europa. La Colombia è il maggior Paese esportatore di cocaina. In particolare, la “mafia coquera”, secondo i servizi segreti internazionali, si affida ad una quantità di mezzi e persone elevatissima, addirittura superiore a quella dello Stato in cui è insediata. La mafia colombiana è gestita da 12 famiglie, controlla il traffico che dal Sud America arriva in Europa e negli Stati Uniti, praticamente una delle posizioni strategiche del commercio internazionale di droga. L’organizzazione è simile a quella della mafia siciliana, cioè fondata su legami etnici, di affinità e di parentela. Ciò consente di estendere il controllo in zone sì distanti tra loro, ma collegate benissimo nel perseguire scopi illeciti. Quindi la rete colombiana è immensa, e ha la sua sede principale nelle Bahamas, punto focale tra il Sud America e Miami.

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Ultimamente la mafia colombiana, e più in generale quella sudamericana, hanno iniziato a collaborare con la mafia nigeriana, altamente proficua nel ruolo di corriere.

In Europa la droga viaggia via treno e a bordo di autocarri, per finire sui mercati clandestini locali o esportata in altri paesi. Molto utilizzati sono i punti di approdo del Portogallo. Si utilizzano spesso corrieri europei su rotte aeree alternative ed insolite, al fine di eludere la Polizia. Il meccanismo è semplice, dai vari punti di approdo (coste, aeroporti, stazioni, i lotti principali di droga arrivano nelle maggiori città d’Europa (Madrid, Barcellona, Parigi, Londra, Francoforte, Roma, Milano, Zurigo, Amsterdam) e da lì raggiungono tutti gli altri paesi europei. Una rotta da non dimenticare è quella che dalla Nigeria passa per il Medio Oriente, poi in Russia e quindi in Europa occidentale.

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A differenza del Medio Oriente e del Sud Est asiatico, il mercato sudamericano di stupefacenti incide fortissimo negli equilibri interni dei Paesi in cui opera, e il narcotraffico svolge addirittura un’attività di mediazione tra i gruppi guerriglieri e il potere politico. Infatti, in Colombia e nel Perù, le forze rivoluzionarie proteggono militarmente alcune aree di raffinazione e distribuzione iniziale della droga. Il problema è che i contadini campano con la produzione di droghe: il loro lavoro li rende infatti più indipendenti economicamente, anche se al tempo stesso essi rappresentano un anello fondamentale di questa catena malavitosa, e si rendono artefici dell'aumento della produzione e del traffico internazionale di stupefacenti.

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Gli enormi proventi del narcotraffico sudamericano permettono alle grandi organizzazioni di impadronirsi di ingenti porzioni di territori, creando quindi dei propri insediamenti urbani e produttivi per l’incentivazione della coltivazione di coca e marijuana.

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