Il periodo di
incubazione della malaria[E1], ovvero il tempo trascorso tra la puntura infettante e
la comparsa dei sintomi clinici, è in genere di due settimane per l'infezione da
P. falciparum, P. vivax e P. ovale, mentre arriva fino ad un mese
per P. malariae.
La malaria può
presentarsi con sintomatologia variabile[I1][E1][E2][F1][S1][S2]. Nella maggior parte dei casi si
presenta con febbre accompagnata da altri sintomi quali ad esempio brividi,
nausea, vomito, diarrea. La febbre, sintomo guida per il medico, ha un
parossismo (comparsa ciclica) correlato con la rottura dei globuli rossi e con
la conseguente immissione dei plasmodi nel sangue. Il parossismo è diverso
a seconda della specie di plasmodio, in genere va dalle 48 alle 72 ore
anche se per alcune forme è estremamente ravvicinato e irregolare (P.
falciparum).
Il P. vivax
e P. ovale causano la cosiddetta terzana benigna caratterizzata da rialzi
febbrili ogni 48 ore, per cui ogni terzo giorno il soggetto ha la puntata
febbrile, raramente letale. Il P. malariae causa una forma di
malaria definita quartana benigna con rialzi febbrili ogni 72 ore,
caratterizzata da un andamento cronico. Infine il P. falciparum
causa la terzana maligna che presenta rialzi febbrili ogni 48 ore; tale forma di
malaria è la più frequente (50% dei casi) ed anche la più grave. [I1][S1]
In generale la febbre è
elevata, il malato è percorso da brividi intensi nella fase di ascesa febbrile
che è provocata dall’immissione in circolo di tossine derivate dal metabolismo
del plasmodio ed a forte attività pirogena a cui segue uno stato di profonda
prostrazione e a volte di collasso.
Le progressive
distruzioni di eritrociti portano ad uno stato di anemia
[S1][E1][I1][F1]e si hanno anche lesioni di tutti gli epiteli vasali ed alterazioni
della permeabilità con conseguente stasi ematica.
Nelle forme più gravi,
causate dal P. falciparum si può giungere ad una trombosi dei capillari
dell’intestino, del rene e dei polmoni, con esiti letali ancora oggi abbastanza
elevati.
E’ presente un
ingrossamento del fegato e della milza
dovuto all’elevato
numero di cellule per le quali è attivata la fagocitosi, ed una forte
pigmentazione cutanea.
I segni e i sintomi della malaria,
inclusa l’anemia, la febbre periodica e l’ingrossamento della milza, non sono
specifici di questa malattia e possono essere confusi con quelli di molte altre
patologie, rendendo a volte la diagnosi troppo tardiva ed impedendo di
conseguenza un intervento efficace[I1].