Iniziamo con il parlare delle dighe, una domanda che ci
può nascere spontanea è: perché si costruisce una diga? La
risposta è abbastanza semplice, l’energia posseduta dai fiumi
è in relazione alla loro pendenza, infatti, aumenta con il maggior
dislivello. Tuttavia proprio i corsi con maggior dislivello sono quelli che
hanno lo svantaggio di presentare un regime di portata troppo variabile in
relazione alle stagioni e alle precipitazioni atmosferiche.
Si presenta
quindi la necessità di immagazzinare l’acqua in grandi bacini per
garantire la continuità e la regolarità della produzione
dell’energia elettrica. Altri scopi cui si può prestare un bacino
artificiale sono, i rifornimenti idrici delle città e per
l’irrigazione delle campagne; essi inoltre impediscono le piene
improvvise. Per questo insieme di motivi, la formazione di bacini artificiali
spesso capovolge l’economia delle regioni in cui esse sono costruiti.
Altre domande che possono nascere possono essere per
esempio, dove deve essere costruita una diga? Quanto larga deve essere la diga?
Quanto alta deve essere? Ed infine quanta acqua deve fermare alle sue spalle?
Nel rispondere a queste domande si scopre che si possono costruire diverse
tipologie di dighe, ciascuna adatta in particolari condizioni. Dopo aver
definito la struttura migliore rispetto alle nostre esigenze, si passa al
problema pratico di come costruire
la diga. Poniamo di aver risolto il problema della reperibilità del
materiale da costruzione, un giorno, parlando con il nostro geologo di fiducia,
scopriamo che le montagne non sono tutte uguali e che la roccia non sempre ha
le caratteristiche ottimali per appoggiarci un muro e quindi bisogna rimediare
a questo. Poi parlando con il nostro muratore di fiducia scopriamo che il
calcestruzzo solidificandosi si comporta in modo strano e quindi dobbiamo
pensare anche a questo e ad un altro milione di altri piccoli problemi che alla
fine rendono ogni diga una storia a sé.