Progetto assistenziale minori
La Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia è stata
approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre del 1989 a
New York in coincidenza con l' anniversario della
Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo (1789) e la Dichiarazione dei
Diritti del Bambino (1959). La Convenzione è certamente il più importante tra
gli strumenti per la tutela dei diritti dei bambini. Il primo strumento per la
tutela dei bambini fu istituito nel 1924 con la Dichiarazione dei Diritti del
Bambino, costituita da cinque principi: il bambino ha diritto ad uno sviluppo
fisico e mentale, ad essere nutrito, curato, riportato a una vita normale se
demoralizzato, accudito ed aiutato se orfano. Nel 1959 si tornò sul tema dei
diritti dell'infanzia con una nuova Dichiarazione sui Diritti del Bambino, che
in questo caso constava di dieci principi in cui si ribadivano i diritti a un
sano sviluppo psico-fisico, a non subire discriminazioni, ad avere un nome, una
nazionalità, assistenza e protezione dallo Stato di appartenenza. Di
particolare interesse è inoltre il riconoscimento del diritto all'educazione e
a cure particolari nel caso di handicap fisico o mentale.
La Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia è stata a
tutt'oggi ratificata da 190 Paesi (tra i quali l'Italia): mancano all'appello
ormai solo gli Stati Uniti e la Somalia per raggiungere la totalità dei Paesi
del mondo.
Molto è stato fatto per i bambini, ma molto resta ancora da fare, come
dimostrano le innumerevoli violazioni dei più fondamentali diritti come quello
alla salute, allo studio, ma anche lo sfruttamento
lavorativo, gli abusi, i maltrattamenti e un numero sempre crescente
di minori, per lo più stranieri,che incappa nelle reti della giustizia
penale .
Il bambino ha diritto a vivere in una situazione che gli permetta di
sviluppare la sua personalità per diventare un adulto libero, consapevole,
autonomo, capace di contribuire al benessere della società a cui appartiene.
Ne deriva da questo diritto, il dovere della comunità sociale di fornire
al bambino tutte le condizioni ambientali adattate ai sui
bisogni, in modo da favorire una evoluzione psicofisica naturale ed
equilibrata.
Alla base di ogni altro suo bisogno, il bambino ha, sin dalla nascita,
quello di poter contare su persone che siano in grado di comprenderlo, amarlo,
dargli affetto e stimarlo. E' già riconosciuto da anni che l'ambiente ottimale
per rispondere ai bisogni fondamentali del bambino è la famiglia.
Gli interventi offerti ai minori, ai giovani ed alle famiglie in
difficoltà si possono raggruppare in tre tipologie:
-
interventi di sostegno ai
minori e ai nuclei familiari attraverso l’affido e l’accoglienza in strutture
comunitarie;
-
misure per sostenere le
responsabilità familiari;
-
informazione e consulenza alle
famiglie per favorire la fruizione dei servizi e l’auto aiuto.
Gli interventi di competenza
del Servizio Sociale nell’Area Minori sono i seguenti:
1.
assistenza economica
2.
assistenza domiciliare
3.
educativa territoriale
4.
adozione e affido
5.
comunità per minori
6.
centri diurni
1 Assistenza economica
Minimo vitale
Si tratta di un contributo economico mensile erogato ai
minori che vivono in famiglie disagiate. L'importo dipende dalle condizioni
familiari e cambia a seconda delle tabelle del Comune di riferimento e/o dei
Consorzi Socio Assistenziali.
Orfani
In caso di morte di uno dei genitori, è possibile, per
tutti i minori alla data del decesso, chiedere assistenza economica. I
contributi saranno erogati annualmente in base a tabelle.
Il contributo può essere richiesto in qualsiasi momento
si verificasse lo stato di bisogno.
Esenzione ticket
refezione
In tutti gli asili pubblici, scuole materne e dell'obbligo presenti sul territorio le persone più
bisognose possono usufruire di esenzione totale del ticket refezione.
2 Assistenza domiciliare
Se il minore vive in una famiglia in grave disagio, i
Servizi Sociali, previo accertamento delle condizioni reali da parte di un assistente
sociale, possono stabilire la necessità di aiutare la madre o il minore stesso
con l'invio di personale ADEST (Assistenti domiciliari). Il progetto può
variare a seconda della situazione familiare e in casi di particolare gravità
può essere anche unito all'erogazione di un contributo economico.
3 Interventi educativi
territoriali
Il servizio è rivolto a minori in difficoltà di
inserimento sociale, che necessitano di sostegno educativo con lo scopo di
migliorare i rapporti tra individuo e ambiente (famiglia, scuola, lavoro, tempo
libero). Le attività non si svolgono all'interno di strutture specifiche, ma
con educatori nei luoghi della vita quotidiana del ragazzo.
4 Adozione
e affido
Servizio di affido familiare
L'affido familiare è una possibilità offerta ad un
bambino o ad un adolescente di trovare risposte ai propri bisogni; è un 'accoglienza temporanea presso famiglie o singole persone
che offre a bambini e adolescenti con problemi socio-relazionali, di salute od
educativi un'esperienza affettiva ed educativa importante, che consente ai
genitori naturali di essere aiutati e reintegrati nei loro compiti, che
consente anche ai servizi sociali di sviluppare al meglio il proprio
intervento.
La durata dell’intervento è variabile, secondo il
progetto individuale concordato con il Servizio Sociale l'affidamento di norma
ha una durata di massimo due anni.
Adozione nazionale dei minori
E' diretta ad evitare il dramma dell'abbandono e a ricreare un ambiente
familiare sereno per il minore nel cui interesse si agisce.
Competente a emettere entrambi i provvedimenti è il Tribunale per i
minorenni nel cui distretto si trova il bimbo abbandonato.
L'adozione vera e propria è preceduta dall'affidamento preadottivo e, una volta intervenuta, spezza ogni vincolo
di parentela fra il minore e i suoi familiari naturali, conferendo al bambino
lo stato di figlio legittimo degli adottanti.
La nuova legge inoltre riconosce le convivenze civili: sono sempre solo
le coppie sposate a poter adottare un bambino, ma tra gli elementi di stabilità
della coppia adesso è possibile considerare anche gli anni di convivenza.
Adozione internazionale
L'adozione internazionale prevede un percorso inverso rispetto
all'adozione nazionale.
L'adozione internazionale inizia infatti con
un'indagine sulle famiglie che ne fanno specifica richiesta. Quando la coppia
viene giudicata idonea dal Tribunale, essa può partire alla ricerca di un
bambino abbandonato.
La coppia, una volta trovato un minore in territorio straniero e ottenuta
la dichiarazione di adozione o di affidamento da parte delle competenti
autorità straniere, torna a casa e si ripresenta al Tribunale per i minorenni,
che accerta che tutto sia in regola e dichiara l'adozione o l'affidamento preadottivo a seconda che vi sia già stato o meno un periodo di affidamento di un anno.
Nell'adozione internazionale l'abbinamento tra gli adottanti e il minore
si realizza all'estero con l'ausilio di enti e organizzazioni internazionali cui la coppia è obbligata
a rivolgersi.
5 Comunità per minori
Le Comunità per minori e per madri con bambino accolgono persone in stato
di grave disagio e/o di parziale o totale abbandono. L'inserimento, temporaneo,
garantisce tutela e assistenza, educazione e istruzione attraverso uno
specifico progetto educativo che ha come obiettivo il rientro nella famiglia
d'origine, l'affidamento, l'adozione per il bambino e una vita autonoma per la
madre con il figlio. Esistono Comunità di "pronto intervento" che
ospitano il minore solo per un breve periodo.
6 Centri diurni
I Centri diurni per minori sono strutture di appoggio rivolte a
preadolescenti e adolescenti. Aiutano i ragazzi con gravi ritardi scolastici e
i minori a rischio di emarginazione, che hanno bisogno di un particolare
sostegno educativo, a ritrovare un rapporto positivo con l'ambiente sociale e
familiare. Offrono un appoggio senza allontanare il ragazzo dalla propria casa.