Fino a pochi anni fa, in Italia l’immigrazione era considerata esclusivamente come un evento sporadico, dovuto a problemi di ordine politico-economico dei paesi coinvolti; oggi invece è diventato un fenomeno costante tanto da influenzare l’organizzazione e la gestione del welfare state.
Iniziata intorno agli anni ’60 – ’70, diventa verso gli anni ’80 un fenomeno rilevante.
Nel 1970 più del 40% degli stranieri in Italia era costituito da europei dell’Unione; negli anni ’80 le cose cambiano, facendo emergere un aumento dell’immigrazione da parte dei paesi extraeuropei: l’immigrazione è diventata rapidamente un fenomeno di massa, il numero delle persone immigrate è diventato tale da impegnare sia lo stato nelle sue articolazioni, sia gli enti pubblici e privati, sia le organizzazioni governative e non, ad affrontarne il tema e tutte le sue ripercussioni.