Le cause che portano all’estinzione delle popolazioni selvatiche sono legate alla crescita della popolazione umana e all’incapacità dei governi di valutare l’importanza dell’ambiente e dei suoi servizi nell’ecosistema.
La più grande minaccia per le specie selvatiche è senz’altro la crescita rapida delle popolazioni e della povertà nei paesi in via di sviluppo che spinge i poveri, per sopravvivere, ad abbattere foreste, far pascolare in maniera eccessiva i prati ed esaurire le specie marine.
Cambiamenti climatici e inquinamento: i rapidi cambiamenti del clima sono dovuti dal disboscamento e dalle emissioni di gas serra che trattengono il calore nell’atmosfera.
Gli habitat selvatici vengono spesso distrutti da sostanze chimiche tossiche (come per esempio il DDT) che uccidono alcune piante e animali. I danni che recano queste sostanze possono essere molto gravi e sconvolgere le catene alimentari. Quando, per esempio, degli uccelli collocati ai vertici delle loro catene ingeriscono prede che contengono grandi quantità di DDT c’è il rischio di contaminazione ad ogni livello della catena.
Nel 1980 l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e delle Risorse Naturali, il WWF e il Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite fecero un progetto a lungo termine con lo scopo di preservare le risorse biologiche mondiali:
- combinare la conservazione della vita selvatica con uno sviluppo sostenibile, mantenendo i processi ecologici essenziali e i sistemi di sostegno vitale da cui dipendono la sopravvivenza dell’uomo e le attività economiche;
- preservare la diversità genetica e delle specie;
- assicurare che ogni uso delle specie e degli ecosistemi sia sostenibile;
- minimizzare l’esaurimento delle risorse non rinnovabili;
- promuovere un’etica che preveda la protezione di piante, di animali e delle persone;
- includere in ogni progetto di conservazione tutte le popolazioni indigene;
- riabilitare gli ecosistemi degradati che sono fonte di risorse per l’uomo.
Al fianco di questi interventi bisognerà agire prima di tutto riducendo la povertà, controllando la crescita della popolazione, rallentando i processi che determinano il riscaldamento del pianeta, riducendo la distruzione e il degrado delle foreste tropicali, delle paludi e delle barriere coralline, passare a forme di agricoltura sostenibili.