Gli organismi internazionali di Domenico Musso (dom.musso@tiscali.it), Tino Petito (tinoeco@libero.it), Roberta Rabino (robyrabbit@virgilio.it), Alessandra Ressico (alessandraressico@yahoo.it), Giulia Violante (giulia.violante@libero.it)

Il ruolo e il quadro istituzionale

2.2 Il ruolo della Banca centrale europea

Con l' unificazione monetaria europea, si è stabilito di attribuire tutte le decisioni relative alla politica monetaria alla Banca centrale europea, realizzando il passaggio alla sovranazionalità della politica monetaria.

Con la stipulazione del cosiddetto Atto unico [I1][I2][I3][I4][I5] del 1986 che sanciva la liberalizzazione degli scambi che rendeva l' Europa un unico mercato nel quale merci, servizi e capitali circolano liberalmente, si era già condizionata la libertà dei paesi di gestire la politica monetaria. Per il funzionamento di tale mercato, è fondamentale che il tasso di cambio sia stabile attorno a livelli coerenti con le altre variabili economiche: prezzi, produzione, tassi di interesse… L'unione monetaria si è affermata come l'unica soluzione in grado di assicurare questa stabilità. Da sottolineare che l' introduzione della moneta unica ha determinato anche l'unicità della politica monetaria, mentre le politiche fiscali e industriali possono,seppur entro certi limiti, essere adattate alle specifiche esigenze regionali.

2.3 Quadro istituzionale della Banca centrale europea

La nascita della Banca centrale europea è sancita dall'articolo 8 del Trattato di Maastricht: " Sono istituiti secondo le procedure previste dal Trattato, un sistema europeo di banche centrali e una Banca centrale europea che agiscono nei limiti dei poteri loro conferiti dal presente Trattato". Il suddetto Trattato attribuisce alla Banca centrale europea la personalità giuridica, ma non la menziona tra le istituzioni della Comunità europea, per cui, i suoi atti non sono attribuibili alla Comunità Europea. Viene deliberata e tutelata l' indipendenza della Banca centrale europea nell'attuazione della politica monetaria che non significa, però, separazione dalle finalità generali dell'Unione europea.

Il Trattato, inoltre, conferisce alla Banca centrale il fine primario della stabilità dei prezzi e i poteri da impiegare in autonomia per raggiungere tale finalità.

La banca centrale europea , come le altre banche centrali dei paesi membri, è vincolata nel proprio agire da un fine fissato per legge,ovvero la stabilità dei prezzi, ma ha ampia discrezionalità in merito all'uso di strumenti di politica economica. La Banca centrale europea, quindi, appare come una sintesi tra le posizioni keynesiane, focalizzate sulla necessità di disporre della discrezionalità, e su quelle monetariste che pongono l'accento sulle regole giuridiche - istituzionali.

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