La promozione di una competizione equa
2.3 LA PROMOZIONE DI UNA COMPETIZIONE EQUA
Il WTO è descritto a volte come una istituzione per il libero
commercio, ma questa definizione non è precisa.
Il sistema,
infatti, consente l'utilizzo di dazi e, in limitate circostanze, di
altri strumenti protezionistici.
Più precisamente, il WTO deve
promuovere un sistema di regole dedicate alla apertura al commercio e
ad una competizione equa e non distorta.
Le uniche misure di impedimento al commercio che il
WTO è disposto a tollerare sono quelle ritorsive a politiche scorrette da parte
delle imprese o dei governi di altri paesi. Si parla in questo caso di "countervailing
duties" [E]
[E1]
[F]
[Es].
Un esempio è rappresentato dalle misure anti-dumping. Esso consiste in un dazio
doganale imposto da un paese per scoraggiare o impedire la pratica del dumping
da parte delle imprese estere concorrenti, ossia la vendita sottocosto del
bene. Un venditore che pratica dumping, infatti, vende un bene all'estero
a prezzi inferiori rispetto a quelli praticati nel proprio mercato nazionale,
per stimolare la domanda estera del bene.
Un altro tipo di misura ritorsiva consentita è qualla
"anti-sussidio". I sussidi sono strumenti tariffari che consistono
nella concessione di una somma di denaro che lo Stato, come per il
dazio, sostiene l'impresa nazionale, versando una somma di denaro
all'impresa nazionale esportatrice, per ogni unità venduta o
calcolata in relazione al valore dei beni esportati. L'impresa
sussidiata può, pertanto, esportare ad un prezzo più
basso all'estero, poichè sostiene, grazie al sussidio, minori
costi di produzione.
Il WTO consente l'adozione di misure anti-sussidio, attraverso
l'imposizione di dazi sul bene sussidiato importato, in modo che
all'interno il prezzo finale del bene praticato al consumatore
sia uguale.
La questione è delicata e le regole del sistema del WTO cercano di stabilire
cosa è giusto e cosa no, e in
particolare, definire come un paese può rispondere (ad esempio
imponendo opportuni dazi sulle importazioni), per compensare i danni
subiti da un commercio non equo.
In tema di dispute tra i paesi membri, come per tutte le
Organizzazioni internazionali, anche l’OMC può solo autorizzare misure ritorsive verso
un paese inadempiente;ciò a danno dei paesi più deboli che non hanno i mezzi per
adottare e disporre di misure ritorsive.
Per ovviare a questa carenza di corretta
applicazione degli accordi è stato creato nel 2001 l' "Advisory Centre on WTO Law, " [E] [E1] [F] [Es],
un Centro Consultivo sul Diritto dell’OMC, per dare supporto
legale ai paesi in via di sviluppo, per la risoluzione delle
controversie commerciali.
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