Una delle finalità del WTO è attuare gradualmente, attraverso negoziazioni, il libero scambio tra paesi
[E][E1] [F] [Es]. I
governi dei vari paesi possono adottare diverse misure di
politiche commerciali, che interferiscono con il libero scambio. E'
interessante studiare analizzare quali sono questi strumenti e le
motivazioni alla base della loro adozione. In questo modo, definiremo
il ruolo importante del WTO nel cercare di raggiungere accordi tra
paesi che favoriscano il libero scambio.
I governi dei diversi paesi possono adottare
barriere commerciali
, ossia una serie di strumenti che ostacolano il libero scambio
di beni e servizi tra paesi esteri, per favorire e incentivare
l'economia del proprio paese.
Le barriere commerciali si distinguono in:
- Strumenti tariffari
- Strumenti quantitativi
- Barriere non tariffarie
- Dumping
Gli
strumenti tariffari incidono direttamente sul prezzo. Ad esempio, i
dazi di importazione [E] [E1] [F] [F1] [Es],
che rappresentano imposte che colpiscono i beni esteri che entrano in
un paese. Esse hanno l'effetto di aumentare le entrate dello Stato che
importa i beni ( dato dal valore dell'imposta) e allo stesso tempo
rendere più costosi i prodotti stranieri, offrendo, così,
una qualche protezione alle industrie nazionali;
Gli
strumenti quantitativi, agiscono, invece, direttamente sulle quantità.
Ad esempio, un paese può imporre dei veri e propri limiti
quantitativi sulle importazioni per salvaguardare i produttori interni.
Questo strumento prende il nome di
contingentamento di importazione (quotas)
[E] [E1].
Generalmente attraverso le quotas, lo Stato si assicura anche un entroito, poichè emette delle
licenze di importazione,
ossia delle autorizzazioni ufficiali, vendute attraverso aste
competitive ai produttori esteri, che assicurano l'offerta più
conveniente per il loro acquisto. Quanto ottenuto dalla vendita delle
licenze di importazione rappresenta l'introito del contingentamento.
Il Gatt prima e l'OMC oggi, hanno bandito gran parte delle misure direttamente applicate sulle quantità e sui prezzi.
Dalla data di creazione del GATT nel 1947-48, si sono tenuti otto round
di negoziazioni commerciali. Essi si sono focalizzati sulla riduzione
dei dazi sui beni importati. Conseguentemente, negli ultimi decenni, il
protezionismo
[I] [E] [Es] ha assunto in questi anni forme sempre meno esplicite.
Accanto a queste misure tradizionali, però, i paesi possono
adottare una serie di provvedimenti che non esplicitamente rientrano
negli strumenti della politica commeciale, ma che hanno un'influenza
rilevante sugli scambi internazionali. Si tratta delle cosiddette
barriere non tariffarie [E].
Le
barriere non tariffarie
costituiscono delle regolamentazioni attuate da un paese, che
interferiscono con il normale svolgimento del commercio. Esse possono
essere rappresentate da standard di qualità sudeterminati
prodotti o regolamenti sanitari.
Ad esempio, la regolamentazione nazionale può imporre una serie
di vincoli sia sulla produzione che sulla fattispecie del bene finale,
impedendo l'accesso al proprio mercato di merci non aventi gli standard
specifici fissati. Generalmente si tratta di vincoli che vengono
giustificati per motivi di salute o di sicurezza. Oppure vengono
imposti requisiti che riguardano standard sanitari. Un esempio è
rappresentato dalla pluriennale disputa tra l'Unione Europea e gli
Stati Uniti sulla presenza di sei tipi specifici di ormoni nella carne
proveniente dagli USA. Lo standard sanitario dell'Unione Europea vieta
il consumo di carne che contiene tali tipi di ormoni, mentre gli USA
affermano che non si tratta di sostanze nocive e che il bando dell'UE
è promosso esclusivamente per ragioni protezionistiche.
Un altro tipo di barriera non tariffaria è quella di tipo
amministrativo, rappresentata dall'imposizione da parte del settore
pubblico di una serie di requisiti per la partecipazione alle gare di
appalto del settore pubblico. Nella stragrande maggioranza, il settore
pubblico acquista o appalta a imprese nazionali, ponendo una serie di
barriere amministrative che solamente le imprese nazionali sono in
grado di soddisfare. Ad esempio, durante gli anni '70 e '80, la
fornitura di computer alla amministrazione pubblica in Italia è
stato di completo appannaggio della Olivetti, una impresa nazionale.
Il WTO ha recentemente incoraggiato la rimozione delle barriere
amministrative che impediscono alle imprese estere di poter partecipare
alle gare pubbliche, bocciandole come forme di protezionismo nascosto.
In conseguenza di ciò, l'accordo su regolamenti e standard
comuni che non ostacolino il commercio bilaterale può essere
visto come un primo passo verso una maggiore integrazione commerciale.
A partire dagli anni '80, le negoziazioni presso il WTO hanno riguardato anche le
barriere non tariffarie sui beni, i servizi e le proprietà
intellettuali.
L'apertura dei mercati comporta dei vantaggi, ma richiede
aggiustamenti. Gli accordi del WTO concedono ai paesi membri di introdurre
i cambiamenti gradualmente, attraverso un progressiva liberalizzazione
[I] [E] [Es]. Inoltre si viene incontro ai paesi in via di sviluppo concedendo tempi maggiori per
ottemperare agli impegni presi.