2. LA NASCITA DELL’ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE
In questo paragrafo ripercorremo il cammino che conduce alla creazione delle Nazioni Unite [I] durante la seconda guerra mondiale per iniziativa degli Stati coalizzati contro le potenze dell’Asse (Germania, Giappone e Italia).
Le Nazioni Unite costituiscono la prosecuzione dell’esperienza della Società delle Nazioni [I1]
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[ES], il cui patto istitutivo formava parte integrante dei Trattati di pace del 1919-1920; si trattava di un’organizzazione fondata dalle trentadue potenze vincitrici della prima guerra mondiale che aveva come scopo il mantenimento della pace, ma al contrario dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, che come vedremo nascerà successivamente, non possedeva il carattere dell’universalità in quanto non giunse mai ad abbracciare la quasi totalità degli Stati del mondo e di fatto cessò di funzionare nel 1939.
La prima tappa verso la costituzione dell’organizzazione delle Nazioni Unite è rappresentata dalla dichiarazione del 14/08/1941 firmata tra il Presidente degli Stati Uniti, Roosevelt e il Primo Ministro britannico Churchill denominata Carta Atlantica [I]
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[ES] che conteneva un programma comune da applicare nelle rispettive politiche nazionali nel dopoguerra per scongiurare in futuro il rischio di nuovi conflitti a livello mondiale. La Carta atlantica elencava alcuni principi fondamentali sui quali i due statisti fondavano le speranze di un mondo migliore, come, ad esempio, il rispetto del diritto di tutti i popoli di scegliere la propria forma di governo, il diritto alla reintegrazione della sovranità e dell’autonomia dei paesi che ne fossero stati privati con la forza, l’abbandono dell’uso della forza ed il disarmo delle nazioni che avevano minacciato,o avrebbero potuto farlo in futuro, di compiere aggressioni contro altri Stati, una pace duratura in grado di consentire alle nazioni di vivere in sicurezza all’interno delle loro frontiere, ma non faceva alcun cenno esplicito ad una futura organizzazione mondiale.
L’attacco giapponese alla base navale statunitense di Pearl Harbor nelle Hawaii avvenuto del dicembre 1941 allargò il conflitto dall’Europa al Pacifico e spinse il Presidente statunitense a progettare una nuova alleanza contro le potenze dell’Asse basata sui principi della Carta Atlantica; l’alleanza venne consacrata a Washington il1/01/1942 con una dichiarazione sottoscritta da ventisei Stati belligeranti che, su suggerimento di Roosevelt, si diedero il nome di Nazioni Unite .
Fra i ventisei paesi non era compresa l’Unione Sovietica, che però dopo un incontro avvenuto il 1/05/1942 fra il proprio Ministro degli esteri Molotov e Roosevelt, si affrettò a chiarire che in quanto potenza mondiale, al pari di Stati Uniti, Regno Unito e Cina, avrebbe assunto un ruolo primario nella garanzia della pace nel dopoguerra. Nella conferenza di Mosca del 1943 Unione Sovietica, Stati Uniti, Regno Unito e Cina si impegnarono a creare al più presto un’organizzazione internazionale generale basata sul principio della sovrana eguaglianza di tutti gli Stati amanti della pace per assicurare la pace e la sicurezza internazionali.
Il progetto della istituenda organizzazione internazionale venne discusso nel corso di una Conferenza di esperti delle quattro potenze che si riunirono nel 1944 a Dumbarton Oaks [E]
[ES] nei sobborghi di Washington, predisponendo una bozza della carta istitutiva delle Nazioni Unite. Alcune questioni rimaste aperte nella Conferenza di Dumbarton Oaks, quali la pretesa delle delegazione britannica e statunitense di attribuire ai membri permanenti del Consiglio di sicurezza il potere di veto relativamente alle decisioni su questioni nelle quali fossero coinvolti o quella dell’Unione Sovietica di far entrare nell’organizzazione Nazioni Unite tutte e sedici le sue repubbliche baltiche, vennero successivamente fatte oggetto di accordo nella Conferenza che si svolse a Yalta [I1]
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[ES] dal 4 al 11/02/1945 fra Roosevelt, Stalin e Churcill.
La fase finale della nascita dell’organizzazione delle Nazioni Unite si conclude con la Conferenza svoltasi a San Francisco [I]
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[ES] dal 25/04 al 26/06/1945 alla quale vennero invitati a partecipare gli Stati che erano in possesso del duplice requisito di aver dichiarato guerra alle potenze dell’Asse e di aver sottoscritto la Dichiarazione delle Nazioni Unite del 1942. Ne restavano, pertanto, esclusi i paesi in guerra con le Nazioni Unite, gli Stati neutrali come la Svizzera e l’Italia che nel periodo in cui si svolse la Conferenza era cobelligerante con le Nazioni Unite. Durante la conferenza di San Francisco, i cui lavori si protrassero per sessantadue giorni con dieci sessioni plenarie e circa quattrocento riunioni di comitati più ristretti vennero discussi i 111 articoli che componevano la Carta delle Nazioni Unite, i cui contenuti erano stati messi a punto nelle precedenti Conferenze di Dumbarton Oaks e Yalta. Al termine dei lavori, la Carta venne adottata per acclamazione il 26/06/1945 dai delegati delle cinquantuno nazioni che vi parteciparono.
Una volta adottata dalla Conferenza, la Carta seguì la procedura di conclusione dei trattati istitutivi delle organizzazioni internazionali che successivamente all’approvazione del progetto di statuto da parte della conferenza intergovernativa prevede la ratifica da parte degli Stati partecipanti ed entrò in vigore il 24/10/1945, mentre perdurava ancora lo stato di guerra.
Subito dopo la fine della seconda guerra mondiale e la creazione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, i rapporti tra le grandi potenze, in particolare tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, si deteriorarono e si sviluppò un conflitto sul piano ideologico e politico fra il blocco dei paesi occidentali e quelli comunisti, meglio conosciuto con il nome di Guerra Fredda che sul piano militare scatenò una corsa agli armamenti da parte delle due potenze ed in alcune occasioni il mondo corse il rischio di essere coinvolto in un terzo conflitto mondiale. L’incompatibilità fra gli interessi degli Stati Uniti e dell'Unione Sovietica ostacolò il rafforzamento del ruolo dell'Organizzazione nel mantenimento della pace, impedendo l’adozione di strategie chiare di fronte a crisi politiche e a conflitti militari che si verificarono in vari paesi del mondo. Con la fine della Guerra Fredda e la caduta del muro di Berlino avvenuta nel 1989 e la conseguente disgregazione dell’Unione Sovietica lo scenario è cambiato profondamente e da più parti si invoca l’urgenza di riformare l’Organizzazione delle Nazioni Unite in modo da riconoscerle un ruolo maggiormente incisivo anche attraverso la riorganizzazione della sua struttura. [I]
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