3.2 Funzione finanziaria
Il FMI mette a disposizione dei paesi membri le proprie risorse finanziarie col fine di sanare possibili squilibri generati da deficit della bilancia dei pagamenti o da una posizione precaria nelle riserve. Anche qui il fine si connota principalmente nell’evitare che tali squilibri possano danneggiare altre economie di paesi limitrofi o comunque di altri paesi membri.
La linea di azione tuttavia non si esaurisce con la concessione di risorse al paese ma deve esserci anche di pari passo un processo di aggiustamento interno. Questo significa che il paese non recepisce passivamente fondi ma questa concessione è subordinata all’attuazione di determinate politiche correttive atte a sanare lo squilibrio. E’ evidente il concorso tra una misura immediata volta a tamponare la situazione rappresentata dalla somma erogata e una misura di più lunga durata atta a sanare definitivamente la posizione per evitare che l’esborso di somme si debba cronicizzate nel tempo.
Questo concetto oltre che spiegare la funzione finanziaria fornisce anche uno spunto sulle linee di azione del Fondo nei confronti di determinati paesi che hanno attraversato crisi pesanti e durature e che hanno usufruito per un certo periodo di tempo di risorse erogate dall’istituzione. Non solo, ma il rientro del paese da una situazione di squilibrio permette anche la restituzione delle somme nel modo più veloce possibile, perché in ogni caso non va dimenticato che i prestiti vanno restituiti.
Il condizionamento all’erogazione dei fondi appena esposto viene indicato come conditionality [E1][F][E2]. La conditionality ha come contenuto degli obiettivi ben precisi che il paese deve realizzare nel corso del programma di risanamento. A titolo di esempio si può parlare di valori massimi o minimi di certe variabili come il livello del deficit pubblico, la crescita degli aggregati monetari, il livello delle riserve. V’è ancora da dire che i prestiti erogati dal FMI non sono mai rilasciati in una unica soluzione ma in tranches normalmente a cadenza trimestrale.
Concretamente per fare i prestiti il Fondo dispone di alcuni strumenti che sono stati continuamente adattati nel corso degli anni per venire incontro alle più svariate esigenze dei paesi membri. Passiamo in rassegna i principali:
- lo Stand by Arrangement (Sba)
- l’Extended Fund Facility (Eff)
- la Supplemental Reserve Facility (Srf) [E]
- la Contingent Credit Line (Ccl) [E][ES][F]
- la Poverty Reduction and Growth Facility (Prgf) [E][ES][F]
Lo Stand by Arrangement (Sba) è una linea di credito concessa a un determinato paese da utilizzare in un certo tempo rispettando condizioni economiche concordate con il Fondo. Il rimborso deve avvenire entro cinque anni e l’intento è quello di intervenire in presenza di deficit temporanei della bilancia dei pagamenti.
L’Extended Fund Facility (Eff) è un prestito a più lungo termine con un rimborso previsto in dieci anni. Lo scopo è quello di sanare squilibri strutturali.
La Supplemental Reserve Facility (Srf) questo è invece uno strumento a brevissimo termine per quei paesi che versino in difficili condizioni finanziarie.
La Contingent Credit Line (Ccl) è uno strumento simile alla Supplemental Reserve Facility ma che viene impiegata con funzioni prettamente preventive. Inoltre vi possono accedere solo paesi membri che soddisfino requisiti più severi.
La Poverty Reduction and Growth Facility (Prgf) è rivolto principalmente ai paesi in via di sviluppo e ha un tasso di interesse dello 0,5%, ha uno scopo sostenitivo di determinati programmi di riduzione della povertà.