Per i bambini sordi l’apprendimento di una lingua scritta è equivalente alla scoperta di una lingua straniera[E1], in quanto impone loro di assimilare delle nozioni completamente estranee prima di poter comprendere e maneggiare il lessico e la sintassi di tale lingua. Va precisato e sottolineato, infatti, che i sordi possiedono delle conoscenze linguistiche diverse dalle altre persone: hanno dei propri referenti e un proprio modo di comunicare attraverso l’uso della gestualità [F1] , del corpo, delle mani, del volto.
L’apprendimento della lingua scritta presenta, quindi, enormi problemi, soprattutto perché essa implica delle nozioni strettamente legate alla dimensione orale. Per questo motivo, un sordo, per poter acquisire una lingua scritta, necessita di metodologie pedagogiche e didattiche specifiche. [E1] [E2] [E3] [S1] Un aiuto, in tal senso, può venire dalle nuove tecnologie informatiche [I1] [I2] [I3] , che utilizzano un canale di comunicazione prevalentemente visivo.
In Francia, si è sperimentata, con il progetto MANO, il cui obiettivo è quello di creare un ambiente di apprendimento legato al linguaggio scritto per i sordi, usufruendo il più possibile delle nuove tecnologie, e dell’aiuto e l’appoggio di un equipe di appartenenti a varie discipline, specialisti della lingua dei segni.
Un’altra sperimentazione è stata effettuata a Città del Messico. Qui si è impiegato il Sistema Multisensoriale Simbolico, ossia un metodo di riabilitazione per individui con handicap fisici, ad esempio con deficienze di udito.
Tale metodo è stato pienamente approvato dall’Istituto di Docenza ed Investigazione nella Comunicazione Umana (IDICH) di Città del Messico. Il progetto in questione ha origine negli anni’60, quando la prof.ssa Alardín ha operato delle ricerche su eventuali “novità metodologiche” da utilizzare nella riabilitazione dei bambini sordi. Ha realizzato dunque un’analisi comparativa che fa riferimento a come il bambino udente costruisce un proprio percorso di lettura/scrittura [E1] [F1] [F2] [S1] [S2] : tali bambini utilizzano l’uso meccanico della scrittura per elaborare delle relazioni, in base a ciò che viene chiesto loro a scuola (“precisione, correttezza grammaticale-sintattica”), senza preoccuparsi di comunicare oralmente ciò che scrivono; al contrario, i bambini sordi hanno più cose da dire, ma la loro produzione scritta presenta alterazioni proprie di handicap fisici (dell’udito in questo caso).