Miti e leggende di Luca La Grotta (lucalagrotta@infinito.it), Matteo Leonardi (aleonardim@tiscalinet.it), Cristina Merchiori (severnaja@libero.it), Elisa Rossi (elisaros2006@libero.it), Claudia Scaglia (siscla@libero.it).

IL POPOLO DEL CIELO: LA ZOOMORFIA NELLA VOLTA CELESTE

I cieli degli antichi erano solcati da ogni specie di volatile fantastico; tra draghi, cavalli alati ed orribili arpie l'elenco si presenta estremamente variegato.
Anche di notte la volta celeste si popolava di stelle, delle quali alcune più splendenti di altre. Dall'osservazione degli astri e dei loro movimenti nacquero fin dai tempi più antichi l'astrologia e l'astronomia (lo stesso zodiaco ha le sue radici nella cultura babilonese). Alcune di queste forme che si disegnavano sulla volta scura ricordavano le vicende di dei, eroi e creature fantastiche: è il caso, tra le tante, delle costellazioni di Capricorno e di Sagittario.

Capricorno, ovvero Pan
Il Capricorno è il decimo dei dodici segni dello zodiaco ed è rappresentato fin dalle più antiche carte stellari con la forma ibrida di essere per metà pesce e per metà capra.
La spiegazione viene come spesso accade dal mito e, in questo caso, dalla storia di Pan [E1] [F1] . Divinità umile, e per certi versi dimessa, non entrò mai nella cerchia delle maggiori divinità olimpiche; il suo aspetto era tutt'altro che piacevole: aveva corna, barba e gambe e coda da capra; una certa trascuratezza completava infine il quadro. Nonostante questo era una divinità allegra e l'immagine più frequente lo ritrae nel bosco, accompagnato da satiri e ninfe danzanti al suono del suo flauto.
Proprio in un'occasione simile comparve improvvisamente Tifone, orribile mostro che Zeus aveva sconfitto [I1] aiutato da Pan e da Ermes. La divinità, come del resto tutti i presenti cercò la fuga gettandosi in mare. Qui Zeus lo vide e, memore del debito di gratitudine, lo innalzò al firmamento [I2] .

Nel segno dei Centauri
Nella volta celeste ci sono ben due costellazioni che rimandano alla mitica figura dei centauri: Sagittario e, appunto, Centauri [E2] [E3] [F2] [F3] [S1] [E4].
Nati dall'unione di Issione, re della Tessaglia, ed una nuvola con le fattezze di Era, erano uomini dalla cintola in su e cavallo per la parte restante. Di natura violenta e bruta, pare vivessero sui monti e nelle foreste in maniera primitiva e nutrendosi di carne cruda. Ma anche i centauri hanno la loro eccezione: Chirone [E5] [E6] [F4] [S2] . Maestro di Apollo e di Asclepio, è definito nell'Iliade il più giusto ; Dante stesso lo farà rivivere in maniera memorabile nel canto dei centauri, come viene chiamato per antonomasia il XII canto dell'Inferno .
Se nella mitologia classica i centauri avevano rappresentato (e senza mediazioni) o la brutalità e la violenza, o la grande saggezza, nella simbologia cristiana questa dualità diventa dissociazione tra fede e paganesimo e va spesso a coincidere con l'idea di eresia.

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