01 - PREMESSA
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La scuola è la principale agenzia di formazione della nostra società. Nella scuola italiana, l'attività sportiva si svolge sia durante le ore curriculari all'interno di programmi ministeriali, sia durante “l'attività di gruppo sportivo”, durante le ore extracurriculari pomeridiane.
Con lo sport scolastico si ha “ educazione ”. Dentro la scuola lo sport deve poter essere un momento di crescita e di riflessione per gli allievi che lo praticano, e deve dunque essere orientato a favorire la massima partecipazione , anche dei meno dotati.
Le regole dello sport impongono un contratto paritario a cui tutti coloro che vogliono gareggiare si devono attenere. In tal modo il successo o la disfatta dipendono da criteri indiscutibili, cioè dalle abilità messe in gioco. Questo egualitarismo è fondamentale; il mondo (artificiale) della competizione sportiva è, dal punto di vista teorico, un mondo perfetto. In esso non vi sono (o non vi dovrebbero essere) le ingiustizie che spesso accompagnano la vita quotidiana: si è più forti se si corre più veloce, si è più abili a saltare, calciare, palleggiare, giocare di squadra, indipendentemente da ragioni di classe sociale, potere, denaro.
La Commissione europea in materia di sport, su delega del Consiglio d'Europa, ha definito cinque specifiche funzioni dell'attività sportiva.
Lo sport riveste:
- una funzione educativa: l'attività sportiva è un ottimo strumento per equilibrare la formazione individuale e lo sviluppo umano a qualsiasi età;
- una funzione di sanità pubblica: l'attività fisica rappresenta un occasione per migliorare la salute dei cittadini e per lottare in modo efficace contro alcune malattie; può contribuire a preservare la salute e la qualità della vita fino a un'età inoltrata;
- una funzione sociale: lo sport è uno strumento appropriato per promuovere una società più solidale, per lottare contro l'intolleranza e il razzismo;
- una funzione culturale: la pratica sportiva consente ai cittadini di radicarsi maggiormente nel rispettivo territorio, di conoscerlo più a fondo, di integrarvisi meglio, e per quanto riguarda l'ambiente di proteggere tale territorio in modo più efficace;
- una funzione ludica: la pratica sportiva è una componente importante del tempo libero e dei divertimenti a livello sia individuale che collettivo.
Al di là della retorica sportiva, che vorrebbe tutti coloro che competono, animati sempre da altruismo e correttezza, c'è la realtà quotidiana, dove i giocatori usano spesso trucchi illeciti, bassezze e inganni. Per cambiare questa mentalità, la scuola, nel suo ruolo di agenzia educativa deve farsi carico di insegnare l'etica sportiva, e deve insegnare che il gioco è integrazione, e che l'agonismo vuol dire migliorare le proprie performances e non le proprie scorrettezze.
Gioco significa: apprendere, socializzare, comunicare, è una attività che accompagna l'essere umano dalla vita alla morte, che cresce e si sviluppa con lui. Gli esseri viventi giocano dall'infanzia alla terza età, esso ti fa entrare in relazione con gli altri, ti fa conoscere le cose del mondo, le altre persone e le altre culture.
Una prestazione, una abilità, cresce con la pratica e con l'applicazione. L'agonismo, così come la volontà, un po' si impara; ma soprattutto lo si ritrova come una molla compressa, dentro di noi. Impratichirsi in uno sport, migliorare le proprie performances , fa acquisire sicurezza. Chi sa di poter fare potrà fare. Chi non sa (perché non conosce, non sperimenta, abbandona alla prima difficoltà) non solo non potrà fare, ma non potrà nemmeno sperare di migliorare nel fare. A scuola, nell'Educazione Fisica ma anche nelle altre materie, bisogna essere agonisti, bisogna essere sicuri di ciò che si è capaci di fare e aver voglia di misurarsi con quello che non si è ancora certi di padroneggiare. Bisogna avere la capacità di osare e di sbagliare; di ricominciare e migliorare. Così si diventa degli ottimi atleti, e, guarda caso delle ottime persone.
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