Anatomia comparata dell'apparato scheletrico di Federica Bussi (fbussi@hotmail.com), Daniele Del Gaudio (danieledelgaudio@libero.it), Barbara Ruozzi (barbara.ruozzi@fastwebnet.it), Daniela Triberio (danielatriberio@libero.it), Giovanna Vaccarello (gio.vaccarello@tiscalinet.it)

a) Lo scheletro dei pesci

Lo scheletro dei pesci comprende vari tessuti e organi la cui funzione è quella di sostegno, protezione e inserzione della muscolatura del corpo. [I1] [I2] [I3] [E1] [E2] [E3] [F1] [F2] [S1] [S2] [S3]

I principali tessuti scheletrici dello scheletro interno, o endoscheletro, sono quello cartilagineo e osseo. In base a ciò possiamo distinguere i Pesci ossei o Osteitti e i Pesci cartilaginei o Condroitti.

Nei Pesci ossei l'endoscheletro è sempre almeno parzialmente ossificato e vi si distinguono:

pezzi scheletrici derivanti da cartilagine (ossa di sostituzione o autostosi)

pezzi scheletrici derivanti dal connettivo (ossa cutanee o di membrana o allostosi).

Nei Pesci cartilaginei e negli Agnati (pesci privi dell'articolazione mascella-mandibola, come le lamprede) l'endoscheletro è cartilagineo, tuttavia può essere più o meno calcificato.

L'endoscheletro dei Pesci è costituito da 3 parti fondamentali: il cranio, la colonna vertebrale e lo scheletro delle pinne.

Il cranio, la cui funzione principale è quella di protezione dell'encefalo può essere formato dall'unione di 3 parti fondamentali:

il condrocranio, semplice scatola cranica cartilaginea tipica dei Pesci cartilaginei, formato da un certo numero di capsule e lamine;

il neurocranio, costituito da ossa di origine dermica che tendono a ricoprire e sostituire il condrocranio dei Pesci ossei;

lo splancnocranio o scheletro viscerale che comprende le strutture di sostegno delle branchie e le mascelle.

La colonna vertebrale deriva dalla corda dorsale (cordone cellulare assiale rivestito da una guaina fibrosa). Essa nello sviluppo dell'individuo, costituisce la prima formazione scheletrica intorno a cui si formano le vertebre.

Nei Pesci cartilaginei le vertebre non si ossificano mai. Nei Pesci ossei si assiste ad una progressiva sostituzione del tessuto cartilagineo con quello osseo.

La colonna vertebrale negli adulti dei Pesci ossei termina nell'urostilo, ossicino originato dalla fusione delle ultime vertebre ed inclinato in direzione superiore mentre nei Pesci cartilaginei la colonna vertebrale, nella sua ultima porzione, si curva verso l'alto o verso il basso, senza che le ultime vertebre si fondano assieme.

Gli organi di locomozione dei pesci sono le pinne, cioè degli arti formati da elementi scheletrici detti radiali, collegati da una membrana di pelle. Esse sono suddivise in: [I4] [E4] [F3] [S4]

impari (1 o più dorsali, 1 caudale, 1-2 anali)

pari (pettorali e addominali). Queste pinne daranno origine agli arti nei vertebrati terrestri.

Le pinne sono sostenute da strutture chiamate raggi e possono essere di consistenza molle o elastica oppure modificati in spine.

Nei Pesci ossei i raggi si sono evoluti dalle scaglie, hanno una consistenza di tipo osseo e vengono chiamati lepidotrichi.

I raggi delle pinne dei pesci cartilaginei hanno una struttura e un ordine differente da quella dei Pesci ossei, essi sono cartilaginei e vengono denominati ceratotrichi.

Le pinne pettorali possono essere inserite a diversi livelli nel corpo. Nei Pesci che conducono vita bentonica sono generalmente spostate verso il basso e spesso possono venire utilizzate per la deambulazione ( Dipnoi, Politteri). Tali pinne hanno un'importante funzione stabilizzatrice.

Le pinne addominali hanno funzione stabilizzatrice, vengono utilizzate come freno idrodinamico ma non rivestono alcuna importanza per il nuoto. Sono generalmente più piccole di quelle pettorali e possono avere varie posizioni sul ventre del Pesce.

Le pinne mediane sono: la dorsale che si trova generalmente nella parte superiore del corpo, l'anale vicino l'apertura anale e la caudale.

Le pinne dorsali servono per permettere dei rapidi cambiamenti di direzione e l'arresto, insieme all'azione combinata delle pinne anale e caudale.

La conformazione e la struttura interna dalla pinna caudale può dare un'idea sulle abitudini di vita del Pesce. I pesci caratterizzati da una caudale lunata o forcuta sono generalmente forti nuotatori come il Pesce spada, i Tonni o le Trote. Le specie con code di altro tipo possono essere discrete nuotatrici.

Oltre alle normali pinne alcune specie presentano un'ulteriore pinna dopo quella dorsale: essa prende il nome di pinna adiposa poiché è composta soltanto da un lembo adiposo. Le sue dimensioni variano a seconda delle specie e sembra serva ad aumentare la stabilità durante gli spostamenti orizzontali.
Altre specie presentano il primo (o più) raggio delle pinne dorsali e pettorali come una spina o addirittura un aculeo cavo collegato a dotti veleniferi utilizzati a scopo difensivo o delicati momenti riproduttivi.
Sempre a scopo riproduttivo altre famiglie di pesci hanno sviluppato un particolare organo riproduttore, chiamato gonopodio adatto alla fecondazione interna di questi pesci ovovivipari (pesci che trattengono le loro uova fecondate all'interno del corpo e partoriscono prole viva): esso consiste in una modifica della pinna anale in un tubo munito di microscopici uncini all'estremità che viene incastrato nella papilla genitale femminile e permette il passaggio del liquido seminale nel corpo della femmina.

Per quanto riguarda la coda in base alla forma esterna ed alla struttura scheletrica distinguiamo quella:

protocerca: quando termina a punta (caratteristica degli embrioni)

omocerca: se la parte dorsale è esternamente uguale alla ventrale

eterocerca: se la parte dorsale è più sviluppata (squali, storioni)

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