a) Lo scheletro dei pesci
Lo scheletro dei
pesci comprende vari
tessuti e organi la cui funzione è quella di sostegno, protezione e inserzione
della muscolatura del corpo. [I1] [I2] [I3] [E1] [E2] [E3] [F1] [F2] [S1] [S2] [S3]
I principali
tessuti scheletrici dello scheletro interno, o endoscheletro, sono quello
cartilagineo e osseo. In base a ciò possiamo
distinguere i Pesci ossei o Osteitti e i Pesci cartilaginei o Condroitti.
Nei Pesci ossei
l'endoscheletro è sempre almeno parzialmente ossificato e vi si distinguono:
pezzi
scheletrici derivanti da cartilagine (ossa di sostituzione o autostosi)
pezzi
scheletrici derivanti dal connettivo (ossa cutanee o di membrana o
allostosi).
Nei Pesci
cartilaginei e negli Agnati (pesci privi dell'articolazione mascella-mandibola,
come le lamprede) l'endoscheletro è cartilagineo, tuttavia può essere più o
meno calcificato.
L'endoscheletro
dei Pesci è costituito da 3 parti fondamentali: il cranio, la colonna
vertebrale e lo scheletro delle pinne.
Il cranio,
la cui funzione principale è quella di protezione dell'encefalo può essere
formato dall'unione di 3 parti fondamentali:
il condrocranio,
semplice scatola cranica cartilaginea tipica dei Pesci cartilaginei, formato
da un certo numero di capsule e lamine;
il neurocranio,
costituito da ossa di origine dermica che tendono a ricoprire e sostituire
il condrocranio dei Pesci ossei;
lo splancnocranio
o scheletro viscerale che comprende le strutture di sostegno delle branchie
e le mascelle.
La colonna
vertebrale deriva dalla corda dorsale (cordone cellulare assiale
rivestito da una guaina fibrosa). Essa nello sviluppo dell'individuo,
costituisce la prima formazione scheletrica intorno a cui si formano le
vertebre. Nei Pesci cartilaginei le vertebre
non si ossificano mai. Nei Pesci ossei si
assiste ad una progressiva sostituzione del tessuto cartilagineo con quello
osseo.
La colonna
vertebrale negli adulti dei Pesci ossei termina nell'urostilo, ossicino
originato dalla fusione delle ultime vertebre
ed inclinato in direzione superiore mentre nei Pesci cartilaginei la colonna
vertebrale, nella sua ultima porzione, si curva verso l'alto o verso il basso,
senza che le ultime vertebre si fondano assieme.
Gli organi di locomozione dei pesci
sono le pinne, cioè degli arti formati da elementi
scheletrici detti radiali, collegati da una membrana
di
pelle. Esse sono suddivise in: [I4] [E4] [F3] [S4]
impari
(1 o più dorsali, 1 caudale, 1-2 anali)
pari (pettorali e
addominali). Queste pinne daranno origine agli arti nei vertebrati terrestri.
Le pinne
sono sostenute da strutture chiamate raggi e possono essere di
consistenza molle o elastica oppure modificati in spine.
Nei Pesci ossei
i raggi si sono evoluti dalle scaglie, hanno una consistenza di tipo osseo e
vengono chiamati lepidotrichi.
I raggi delle
pinne dei pesci cartilaginei hanno una struttura e un ordine differente da
quella dei Pesci ossei, essi sono cartilaginei e vengono denominati
ceratotrichi.
Le pinne
pettorali possono essere inserite a diversi livelli nel corpo. Nei Pesci che
conducono vita bentonica sono generalmente spostate verso il basso e spesso
possono venire utilizzate per la deambulazione ( Dipnoi, Politteri). Tali pinne
hanno un'importante funzione stabilizzatrice.
Le pinne
addominali hanno funzione stabilizzatrice, vengono utilizzate come freno
idrodinamico ma non rivestono alcuna importanza per il nuoto. Sono generalmente
più piccole di quelle pettorali e possono avere varie posizioni sul ventre del
Pesce.
Le pinne
mediane sono: la dorsale che si trova generalmente nella parte
superiore del corpo, l'anale vicino l'apertura anale e la caudale.
Le pinne
dorsali servono per permettere dei rapidi cambiamenti di direzione e
l'arresto, insieme all'azione combinata delle pinne anale e caudale.
La conformazione
e la struttura interna dalla pinna caudale può dare un'idea sulle
abitudini di vita del Pesce. I pesci caratterizzati da una caudale lunata o
forcuta sono generalmente forti nuotatori come il Pesce spada, i Tonni o le
Trote. Le specie con code di altro tipo possono essere discrete nuotatrici.
Oltre alle normali pinne alcune specie presentano
un'ulteriore pinna dopo quella dorsale: essa prende il nome di
pinna adiposa poiché è composta soltanto da un lembo adiposo. Le sue dimensioni variano a seconda delle
specie e sembra serva ad aumentare la stabilità durante gli
spostamenti orizzontali.
Altre specie presentano il primo (o più) raggio delle pinne
dorsali e pettorali come una spina o addirittura un aculeo cavo
collegato a dotti veleniferi
utilizzati a scopo difensivo o delicati momenti
riproduttivi.
Sempre a scopo riproduttivo altre famiglie di pesci hanno sviluppato un
particolare organo riproduttore, chiamato gonopodio
adatto alla
fecondazione interna di questi pesci
ovovivipari (pesci che trattengono le loro uova
fecondate all'interno del corpo e partoriscono prole viva): esso consiste in una modifica della pinna anale in
un tubo munito di microscopici uncini all'estremità che viene
incastrato nella papilla genitale femminile e permette il
passaggio del
liquido seminale nel corpo della
femmina.
Per quanto riguarda la coda in base
alla forma esterna ed alla struttura scheletrica distinguiamo
quella:
protocerca: quando termina a punta (caratteristica degli
embrioni)
omocerca: se la
parte dorsale è esternamente uguale alla ventrale
eterocerca: se la
parte dorsale è più sviluppata (squali, storioni)
14/35
|