Le guerre mondiali
La grande guerra [EN15] non produce in Africa cambiamenti territoriali paragonabili a quelli dei decenni precedenti, ad eccezione dello smembramento dell’impero coloniale tedesco tra Francia e Gran Bretagna. Si creò così il sistema dei mandati con cui la Società delle Nazioni affida alle potenze vincitrici la gestione dei possedimenti degli sconfitti. Il principio del mandato cerca di conciliare il principio imperialistico dell’assoggettamento dei popoli “inferiori” con quello wilsoniano dell’autodeterminazione dei popoli, graduando il livello di ingerenza del mandatario sul presunto grado di “maturità” delle popolazioni assoggettate.
Le speranze di una graduale scomparsa dei regimi coloniali sono però destinate a rimanere solo un sogno. Infatti sia nel I che nel II dopoguerra in Europa si fa avanti la necessità di ridurre le ingenti spese che erano connesse alla gestione delle colonie (senza scordare l’aumento di spesa pubblica legata ai conflitti). A questo si somma la consapevolezza, maturata negli anni ’30 che le colonie sono per i paesi “conquistatori” dei mercati privilegiati sulla cui prosperità fondare il rilancio delle economie nazionali, nonché il commercio mondiale che aveva conosciuto un lungo periodo di contrazione per via dei conflitti e della Grande Depressione. Ricordiamo come gli anni ‘30 fossero stati caratterizzati da un crescente protezionismo commerciale conseguente alla crisi economica internazionale.
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