[E1]
[E2]
[E3]
[F1]
[S1]
Gli stati di ossidazione più comuni per il cromo sono +3 e +6. Infatti i composti del cromo (II) sono agenti riducenti e quelli del cromo (III) sono energici ossidanti.
Il cromo nel suo stato metallico appare come un solido grigio molto lucente e fragile; è resistente all’ossidazione e per questo, infatti, viene molto utilizzato per realizzare strati protettivi (cromatura).
Fonti ambientali
[I1]
[I2]
Il suo contenuto nell’atmosfera, nell’acqua e nel suolo, sotto forma di Cr(III) e Cr(VI), può derivare sia da processi naturali che da attività umane.
Le principali attività umane che portano ad un incremento del Cr(III) nell’ambiente sono le industrie tessili e la produzione di acciai; il Cr(VI), invece, deriva anche da industrie chimiche e galvaniche.
La maggior parte del cromo presente nelle acque [E1]
tende ad accumularsi nei sedimenti.
Il cromo e l'uomo
[I1]
[I2]
[E1]
[E2]
Tossicità
[I1]
[E1]
[S1]
Il Cr(III) non ha un’elevata tossicità, mentre il Cr(VI) si pensa abbia effetti cancerogeni sugli organismi viventi [S1].
Alcuni studi hanno suggerito che il cromo fornito in piccole quantità potesse avere un effetto stimolate sulla crescita delle piante; l’essenzialità dell’elemento per le piante non è però stata dimostrata.