Dal libro di Lyman Frank Baum, Mursia, Milano 1993.
Classe Quinta Elementare

Dorotea stava per rivolgerle un’altra domanda, ma proprio in quell’istante i Ghiottoni, che erano rimasti appartati e in silenzio, dettero in un forte grido, indicando l’angolo della casetta, là dove prima giaceva la Strega Malvagia.
"Che c’è?" – interrogò la vecchietta; poi guardò e si mise a ridere. Ora i piedi della Strega morta erano scomparsi del tutto e sotto l’angolo rimanevano soltanto le scarpette d’argento.
"Era così vecchia, - spiegò la Strega del Nord, - che si è dissolta rapidamente sotto il sole. Per lei è finita; però le scarpette d’argento sono tue e dovrai portarle."
Si abbassò, raccolse le scarpette e dopo averne scosso la polvere le porse a Dorotea.
"La Strega dell’Est era fiera di queste scarpette d’argento, disse uno dei Ghiottoni, - e devono nascondere qualche magia: quale sia però non so. Cerca di scoprirla tu."

Dorotea è una bambina che vive in Kansas con gli zii e il suo cagnolino Totò.
Un giorno un ciclone solleva la sua casa e la trasporta nella Terra dei Ghiottoni ma nel momento in cui atterra schiaccia la Strega cattiva dell’Est.
Dorotea, con il suo cagnolino, esce dalla casa e trova davanti alla porta alcuni Ghiottoni e la Strega buona del Nord che si congratulano con lei per il fatto di aver ucciso la Strega cattiva dell’Est. Non era nelle intenzioni di Dorotea ucciderla e non sapeva neanche in quale luogo si trovasse.
Quello che chiede la piccola Dorotea è di ritornare in Kansas dai suoi zii. Loro gli rispondono che l’unico che può aiutarla è il Mago di Oz e per arrivare da lui basta seguire la strada con le pietre gialle.
La Strega buona del Nord, prima di lasciare la bambina, le regala le scarpette d’argento appartenute alla Strega cattiva dell’Est che nascondono qualche magia, ma quale sia deve scoprirla Dorotea.

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La  bambina  si  incamminò  sul  sentiero  e  si  inoltrò  nella  fitta  foresta  delle  Fate  Magiche  dei  Boschi  chiamate  foglie  brillanti  perchè  si  mimetizzano  con  l'ambiente.   


Andrea

Dorotea,all'ingresso del bosco,trovò ad accoglierla la Regina delle fate di nome Jasmine. La Regina accolse Dorotea  nella sua meravigliosa dimora sull'albero.




mihaela

Jasmine aveva lunghi e folti capelli di colore verde smeraldo con in testa una corona di gelsomini. Aveva il viso ovale, orecchie a punta e occhi verdi come i capelli.




Francesca
Indossava  un vestito bianco  e lungo con  in vita  una cintura di foglie rosse. Jasmine era alta e aveva ali lunghe e cristalline come l'acqua di un fiume. Portava delle ballerine rosse. Dorotea diventò amica della figlia della Regina che si chiamava Sunny che aveva un animale da compagnia cioè una specie di batuffolo bianco che saltellava qua e là e si chiamava Filly. 


Riccardo
Sunny  decise  di  aiutare  Dorotea  nel  suo  viaggio. Proseguendo  sul  sentiero  delle  pietre  gialle  arrivarono  alla  montagna  dei  Draghi  Rossi. Le  scarpette  d' argento  si  rivelarono  magiche. Dorotea  e  Sunny  cominciarono  a  sollevarsi  nel limpido  cielo. Dopo  aver  sorvolato  la  montagna  si  ritrovarono  immersi  nella  nebbia.    


Andrea
Sunny scrutò nella nebbia un vasto lago. La principessa si ricordò che sua madre le aveva raccontato la leggenda del Lago delle Nebbie. Lì viveva un terribile mostro di nome Soldin. La leggenda narra che il mostro era umano ma a causa della trasformazione della Maga Taeganh è stato ridotto così.


Mihaela
Dopo aver finito di raccontarle la leggenda Sunny e Dorotea si guardarono intorno per localizzare le pietre gialle che si illuminavano. Intravidero il bagliore delle pietre e si diressero verso esse. Ad un certo punto, dopo aver fatto qualche passo, si accorsero che stavano camminando sull'acqua grazie a una delle tante magie delle scarpette. All' improvviso sbatterono contro qualcosa. Nella fitta nebbia apparvero due grossi e sinistri occhi rossi. Era Soldin!! Aveva un corpo viscido e squamoso, una lunga coda biforcuta e la testa deforme con sopracciglia esageratamente lunghe.


Francesca

Dorotea e l' amica fata si spaventarono. Il mostro tentò di mangiare loro ma, per difendersi, dissero che potevano farlo tornare alla sua forma normale. Lui accettò la proposta e li portò dall'altra parte del lago. Loro lo  ritrasformarono in umano. Lui le ringraziò regalando a loro una mappa dell'itinerario di pietre gialle. Le due amiche proseguirono il percorso e trovarono un albero di mele rosse.  




Riccardo
Salite sull'albero intravidero la città di Oz dove abitava il mago della città. All'entrata  le ricevette  un signore di nome Barda che le accolse nella sua locanda per farle riposare dall'arduo viaggio. La mattina dopo decisero di andare  a  visitare il  paese, la loro guida era il figlio sedicenne di Barda di nome Lief.


Andrea

Lief aveva due sorelle gemelle di nome Vaniglia e Pervinca. La guida le fece sentire i profumi, assagiare i piatti tipici della città e visitare tutti i posti magici del paese. Alla fine della giornata chiesero al ragazzo dove si trovasse il castello del mago di Oz. Lief decise di continuare il viaggio insieme a Sunny e Dorotea. La mattina seguente i tre viaggiatori s'incamminarono verso il misterioso castello.

 




Mihaela
Dopo circa tre ore Dorotea, Sunny, Lief si trovarono di fronte al castello, ma il ponte levatoio era chiuso. Dorotea pensò alle scarpette magiche e in un baleno il ponte si aprì grazie alla magia di esse. Entrarono nel castello. All' interno trovarono due armature animate che Lief combattè coraggiosamente con la sua spada. Salirono le scale fino ad arrivare ad una salone che si restringeva piano piano e se non fossero riusciti a risolvere l' indovinello la loro missione sarebbe fallita.


Francesca

L'indovinello era: se quel che è è e quel che non è non è se quel che non è e quel che non è è. Che cos'è? I tre ragazzi si misero a pensare a lungo ed a Lief venne in mente la soluzione: l' indovinello e la camera smise di rimpicciolirsi. Il salone tornò alla normalità e davanti alla porta comparve il mago di Oz e disse a Dorotea  che lei nel viaggio aveva scoperto le magie delle scarpette. Alla fine, Dorotea e i suoi amici, tornarono a casa sani e salvi dalla pericolosa avventura. 

 

                                              FINE




Riccardo
 
Edurete.org Roberto Trinchero