Dal libro di Luis Sepúlveda, Salani Editore, Firenze 1996.
Classe Quinta Elementare

Zorba pensò che la povera gabbiana stava delirando e che con un uccello in uno stato così pietoso si poteva solo essere generosi.
"Ti prometto tutto quello che vuoi. Ma ora riposa" miagolò impietosito.
"Non ho tempo di riposare. Promettimi che non ti mangerai l’uovo" stridette aprendo gli occhi.
"Prometto che non mi mangerò l’uovo" ripetè Zorba.
"Promettimi che ne avrai cura finché non sarà nato il piccolo" stridette sollevando il capo.
"Prometto che avrò cura dell’uovo finché non sarà nato il piccolo".
"E promettimi che gli insegnerai a volare" stridette guardando fisso negli occhi il gatto.
Allora Zorba si rese conto che quella sfortunata gabbiana non solo delirava, ma era completamente pazza.
"Prometto che gli insegnerò a volare. E ora riposa, io vado in cerca di aiuto" miagolò Zorba balzando direttamente sul tetto.
Kengah guardò il cielo, ringraziò tutti i buoni venti che l’avevano accompagnata e, proprio mentre esalava l’ultimo respiro, un ovetto bianco con delle macchioline azzurre rotolò accanto al suo corpo impregnato di petrolio.

La gabbiana Kengah si ritrova immersa in una macchia di petrolio nelle acque del mare del Nord. A stento spicca il volo e precipita su un balcone dove trova un gatto nero di nome Zorba. La gabbiana poco prima di morire gli affida l’uovo che sta per deporre e gli fa promettere di non mangiare l’uovo, di averne cura finché non sarà nato il piccolo e di insegnargli a volare.

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Successivamente Zorba cercò aiuto. Incontrò l' amico che fino a quel momento gli era il più fedele: Felix, che in cambio dell' aiuto proposto da Zorba ,  gli propose di mangiare l'uovo a colazione...

 




chiara

Zorba, non contento, lo abbandonò con amarezza, si rassegnò e tornò al balcone da dove tutto era iniziato .




mirko

Ma quando arrivò lì,trovò un' orribile sorpresa : Kengah lo aveva lasciato con una pulcinella "in grembo" che sarebbe rimasta con lui per tutta la vita fino al momento in cui non avrebbe imparato a volare. "Poteva andare peggio....."esclamò Zorba immerso nei suoi pensieri! 




filippo

Con il passare del tempo, Pandora, diventò abbastanza grande da intraprendere la sua prima esperienza: il volo. Dopo interminabili lezioni, con tutto il coraggio del mondo si buttò giù da un campanile fino a spiccare il volo. Zorba era fiera di lei come se fosse stata sua figlia.




giacomo
 Pandora divenne indipendente e, al più presto fu in grado di proteggere anche "la sua mamma" dai pericoli che la circondavano.... Come tutti i figli, aveva un senso di protezione verso i genitori  molto elevato .


Chiara
Un giorno, Zorba decise di andare a fare la sua solita passeggiata mattutina, quando le nutrie, guardiane delle fogne, lo circondarono e successivamente lo rapirono per portarlo  nel loro nascondiglio. Pandora sorvolando i grattacieli di New york, raggiunse la casetta di sua mamma nei paraggi di Wol Street vicino ai cassonetti.


mirko
Pandora era molto preoccupata e decise di andare a cercare Zorba. Sorvolando la città, vide Felix e gli chiese se aveva visto Zorba." Si!" rispose lui, " I topi l'hanno rapito e sono andati con lui da quella parte..." esclamò lui indicando il percorso corretto. 


filippo
Pandora seguì la via indicata da Felix e raggiunse il luogo prestabilito. Bang! sentì prima uno sparo e poi una risatina malvagia.... Si trattava di quella carogna di Asterix: il capo delle pantegane. "Li dentro c'è la mia mamma ed io la voglio salvare!"


giacomo
Con freddezza entrò li dentro, prese la sua mamma e la portò a casa con sè dopo mille e mille sforzi... Zorba era ferito: Pandora intendeva vendicarsi in una maniera memorabile...


chiara

Il giorno seguente, con l' aiuto di Felix,  radunarono  una  banda di gatti randagi . Con loro sconfissero  una  volta  per tutte i  topacci cattivi. Dopo  qualche  giorno  Zorba  si  riprese e, fu  in  grado  di  affrontare altre nuove  avventure. 

 




filippo

Zorba,  decise  di andare a fare una passegiata, ma questa volta  era sicura  di non  incontrare bande  varie. Andò al parco come sempre. Vide Feilix  tutto  malconciato: "Che cosa ti è  successo ? " Felix rispose: " Eh! sai quando eri ammalato ? beh.... io e altri gatti  abbiamo combattuto i topi .




Giacomo

Veramente?.Felix rispose:"Si, però loro hanno voluto rintracciarti tramite me, quindi,dato che volevo  tenerti  al  sicuro, eccomi  qui tutto  malconciato  e  con  ferite  sino  al  collo" "Ma  dove  sono adesso i  topi?" chiese Zorba e Felix gli rispose che saranno andati in  altri paesi a  stuzzicare  dei  poveri animali. Zorba propose un temporaneo riposo a casa sua per essere curato, aggiungendo inoltre che non poteva vivere in queste condizioni pessime per strada... "Mi occuperò io di te...!".




filippo

Dopo alcuni giorni Felix si riprese ma con il passare del tempo ebbe qualche ricaduta a causa della vecchiaia. Diversi anni dopo salirono entrambi al cielo ma anche li rimasero grandi amici!

 NEI MOMENTI DI BISOGNO NON  CI SI LASCIA MAI !!!!!                                

                             FINE      




giacomo
- nuovo -


Federico
 
Edurete.org Roberto Trinchero