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Exemple de l’unité didactique
L’exemple de l’unité didactique
  
OBJECTIFS :
apprendre le mouvement des planètes du système solaire impliquées dans le phénomène de l’éclipse (soleil, terre, lune);
distinction entre l’éclipse totale et l’éclipse partielle (images de l’éclipse) ;
préciser, démontrer les différentes éclipses (histoires, croyances);
apprendre comment observer l’éclipse (atelier d’observation.
  

Segnalato da: Valeria Vinco
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http://tecfa.unige.ch/proj/learnett/groupe9900/groupe1/uniteped.html

La programmazione didattica
Le Programmazioni didattiche annuali possono presentarsi o secondo una prospettiva lineare che segue le linee della logica disciplinare o secondo una prospettiva modulare che, pur tenendo presenti le esigenze disciplinari, risulta particolarmente attenta ai vari processi apprenditivi.

H-C.A. Chang afferma che, sostanzialmente, i moduli didattici corrispondono alle unità didattiche: <

Segnalato da: Valeria Vinco
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http://www.edscuola.it/archivio/didattica/promod.html

Unità di apprendimento
Unità di apprendimento e creatività didattica di Umberto Tenuta

Riforma della scuola e unità di apprendimento

  

Una  volta erano ben chiari i compiti della scuola: la scuola istruiva e educava alle buone maniere!

Istruiva, perché impartiva un complesso determinato di nozioni (il programma) e si impegnava a fare acquisire le buone maniere del vivere civile (vedi il libro Cuore).

Forse erano discutibili tali finalità così come le modalità attraverso le quali esse venivano perseguite.

Ma il dato positivo era costituito dal fatto che tutti sapevano che cosa la scuola faceva.

Ora non è più così.


Segnalato da: Valeria Vinco
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http://www.rivistadidattica.com/unit%C3%A0_di_apprendimento_e_creativit%C3%A0_didattica_di_umberto_tenuta.htm

Progettazione di unità di apprendimento
Le Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati nella Scuola Primaria assegnano alle istituzione scolastiche e ai docenti “il compito di progettare unità di apprendimento caratterizzate da obiettivi formativi adatti e significativi per i singoli allievi (…) e volte a garantire la trasformazione delle capacità in reali e documentate competenze”. In tale compito risiede il cuore del processo educativo. La citazione enuclea aspetti fondamentali dei Piani di Studio Personalizzati (PSP): il concetto di progettazione, le unità di apprendimento (UA), il ruolo degli obiettivi formativi (OF), la centralità del soggetto che apprende e della situazione di apprendimento, il concetto di trasformazione (capacità à competenze).

Segnalato da: Valeria Vinco
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http://www.rivistadidattica.com/file%20word/UNITA'%20DI%20APPRENDIMENTO%20E%20LORO%20PROGETTAZIONE%20di%20Giuliana%20Petrini.doc

Teaching Units
A didactic unit is a teaching planning that includes a sequence of activities or tasks with a final goal and common contents, objectives, methodology and evaluation.

Many of the didactic units that we can find are designed around certain topics (food, clothes, hobbies, etc) but we know that the real use of a foreign language involves much more that the knowledge of some lexical fields.  For this reason I support the task-based approach: a didactic unit is a sequence of activities or tasks that make possible the achievement of a final task


Segnalato da: Valeria Vinco
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http://www.topenglishteaching.com/directory/professional/articles/didactic_units/article.htm

L'attività progrmmatoria
In questo inizio di anno scolastico i docenti sono tutti impegnati a mettere a punto la programmazione: da una parte il POF, dall’altra la Programmazione didattica annuale.

Le due operazioni camminano in parallelo, perché non è possibile elaborare il POF se non movendo dalla conoscenza delle situazioni delle singole classi e non è possibile elaborare la Programmazione didattica annuale se non sulla base dei criteri direttivi generali definiti nel POF.

L’attività programmatoria vede impegnati i docenti sui seguenti piani:

a) Analisi della situazione

b) Definizione degli Obiettivi formativi

c) Individuazione delle Metodologie e delle Tecnologie educative

d) Delineazione dei criteri e degli strumenti di valutazione

Nel rinviare alle specifiche trattazioni per l’approfondimento di tali problematiche, in questa sede si offrono solo alcuni orientamenti di massima.


Segnalato da: Valeria Vinco
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http://www.edscuola.com/archivio/didattica/gde03.html

coxcomb
Fool's cap

Segnalato da: Nadia Signorello
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http://www.edurete.org/public/upload/Cockscomb.jpg

Itinerari di apprendimento
L’insegnamento è strettamente correlato all’apprendimento: si insegna perché gli alunni apprendano; il docente che fa lezione si aspetta che gli alunni acquisiscano le conoscenze che egli espone.

Nel passato, si riteneva addirittura che le conoscenze venissero trasmesse dal docente all’alunno, nel senso che andassero ad imprimersi nella mente dell’alunno. In tal senso, si utilizzavano le espressioni “trasmettere” [1] , “inculcare” [2] , “imprimere nella mente” [3] .

Oggi questa concezione viene ritenuta superata e si è consapevoli che l’acquisizione delle conoscenze è un processo che richiede l’attività del soggetto, sia quando si tratta di associare  un nome ad un oggetto (“Questo frutto si chiama ananas”: l’alunno deve operare il collegamento del nome all’oggetto mostrato, come si fa quando agli oggetti si appongono i cartellini coi nomi), sia quando si tratta di costruire un concetto, quale ad esempio quello di “Paralelogramma” (A livello di operazioni concrete, iconiche o simboliche, gli alunni debbono individuare nell’insieme dei quadrilateri il sottoinsieme dei “quadrilateri che hanno i lati paralleli a due a due”).

È l’alunno che deve effettuare le operazioni.


Segnalato da: Valeria Vinco
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http://www.edscuola.com/archivio/didattica/itinerari.html

Lezione frontale o ricerca?
La lezione frontale e l’attività di ricerca sono alternative, si contrappongono, come comunemente si ritiene, nel momento in cui alla scuola della lezione frontale si contrappone la scuola della ricerca, alla scuola "tradizionale" si contrappone la scuola "attiva"?

Oppure è possibile realizzare una loro integrazione, se non identificazione?

Evidentemente, la risposta dipende dall’impostazione che si dà alla lezione frontale.

Al riguardo, occorre tenere presente che generalmente si tiene presente uno stereotipo di lezione frontale in cui il docente <> (1) seguendo l’ordine logico delle discipline e ignorando sia le caratteristiche personali dei singoli alunni che il loro impegno nei processi apprenditivi.



Segnalato da: Valeria Vinco
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http://www.edscuola.com/archivio/didattica/frontale.html

Cooperative Learning
Si può definire il Cooperative Learning come un insieme di tecniche di conduzione della classe, grazie alle quali gli studenti lavorano in piccoli gruppi per attività di apprendimento e ricevono valutazioni in base ai risultati acquisiti.
Il Cooperative Learning si pone l’obiettivo di migliorare l'apprendimento scolastico insegnando contemporaneamente agli studenti a lavorare in modo cooperativo.
I teorici del Cooperative Learning partono dal presupposto che la complessità della nostra società non può essere affrontata utilizzando esclusivamente competenze individualistiche o competenze competitive.

Segnalato da: Valeria Vinco
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http://www.edurete.org/public/upload/Cooperative Learning - Allegato.doc

Unità di apprendimento
Per rintracciare le matrici pedagogiche e didattiche del concetto di Unità di apprendimento (nel seguito UA), occorre far riferimento a due correnti pensiero, variamente rappresentate sia a livello nazionale che internazionale.

Segnalato da: Valeria Vinco
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http://www.indire.it/inriforma/pdf/ua_treprospettive_puricelli.pdf

Lezione fronatle o ricerca?
  
LEZIONE FRONTALE O RICERCA?

La lezione frontale e l’attività di ricerca sono alternative, si contrappongono, come comunemente si ritiene, nel momento in cui alla scuola della lezione frontale si contrappone la scuola della ricerca, alla scuola "tradizionale" si contrappone la scuola "attiva"?

Oppure è possibile realizzare una loro integrazione, se non identificazione?

Evidentemente, la risposta dipende dall’impostazione che si dà alla lezione frontale.

Al riguardo, occorre tenere presente che generalmente si tiene presente uno stereotipo di lezione frontale in cui il docente <> (1) seguendo l’ordine logico delle discipline e ignorando sia le caratteristiche personali dei singoli alunni che il loro impegno nei processi apprenditivi.



Segnalato da: Valeria Vinco
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http://www.edscuola.cm/archivio/didattica/frontale.html

Fiche Pédagogique 1
Il s'agit d'un exemple de fiche pédagogique vide.

Segnalato da: Valeria Vinco
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http://www3.ac-clermont.fr/pedago/ecogest/PEDAGOGIE_ECO_DROIT/echanges/fichepeda.doc

Fiche Pédagogique 2
Il s'agit d'un exemple de fiche pédagogique vide.

Segnalato da: Valeria Vinco
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http://www.momes.net/education/materiel/fichepedagogique2.html

Exemple de fiche pédagogique
Objectif

Connaître quelques données élémentaires sur la richesse linguistique de laplanète et sensibiliser les élèves au problème de la disparition rapide dediversité linguistique et culturelle. Faire le point sur quelques croyancesrépandues concernant les langues et montrer une vision écologique de la diversité qui détourne les étudiants des opinions et attitudes eurocentriques.

Segnalato da: Valeria Vinco
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http://www.linguapax.org/pdf/FicheDiscoveryFR.pdf

Le travail de groupe 1
Plus on augmente la variété, l ’hétérogénéité d ’un système, plus ce système sera en principe capable de performances plus grandes du point de vue de ses possibilités de régulation, donc d ’autonomie par rapport à des perturbations aléatoires de l ’environnement

Segnalato da: Valeria Vinco
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http://francois.muller.free.fr/diversifier/le1.htm

Le travail en groupe 2
Les activités proposées dans les fiches du LMG sont presque toutes apparentées au travail en groupe. Cela correspond à un choix méthodologique fondé, mais l'importance quantitative qui leur est accordée pourrait paraître excessive. Loin de nous cependant l'idée de rejeter le travail individuel. Il convient en effet de doser l'importance de chaque type d'apprentissage en fonction des élèves que l'on a devant soi. Simplement, nous avons voulu mettre davantage l'accent sur ces pratiques collectives parce qu'elles sont nettement moins présentes à l'école aujourd'hui. Rappelons que ces fiches ne sont pas pour la plupart des témoignages, mais des dispositifs neufs, élaborés pour un groupe classe "virtuel".

Segnalato da: Valeria Vinco
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http://www.geoeco.ulg.ac.be/lmg/competences/chantier/methodo/meth_groupe0.html

La differenza tra lavoro di gruppo e Cooperative Learning
Apprendimento Cooperativo
Le differenze tra lavoro di gruppo e Cooperative Learning
Non basta dire a quattro studenti di mettersi a lavorare attorno ad un tavolo per creare un'attività di cooperative learning (apprendimento cooperativo); le differenze fondamentali tra i gruppi tradizionali e spontanei di apprendimento e i gruppi di cooperative learning (apprendimento cooperativo) sono le seguenti....


Segnalato da: Valeria Vinco
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http://www.abilidendi.it/cooperative-learning.htm

Il CIRCLE - Cooperative Learning
Perché il Cooperative Learning?

Nella nostra scuola si parla molto - e molto si insegna - di democrazia, ma raramente questa viene praticata in modo efficiente e consapevole nella realtà quotidiana delle nostre classi.
Il Cooperative Learning é una modalità di gestione democratica della classe che definisce in modo approfondito il metodo di insegnamento 'Democrative' lewiniano. Essenzialmente centrato su gruppi di lavoro eterogenei e costruttivi, sulla effettiva interdipendenza positiva dei ruoli e sull'uguaglianza delle opportunità di successo per tutti, il Cooperative Learning tende a creare un contesto educativo non competitivo, altamente responsabile e collaborativo, produttivo di processi cognitivi di ordine superiore.
Il contatto con allievi migliori in situazioni cooperative rende più frequente, in tutti, l'uso di strategie di ragionamento di ordine superiore, produce strategie di analisi più approfondite e critiche, risposte più creative, livelli di spiegazione più' elaborati. I processi cognitivi indotti dal dover parlare, discutere e spiegare ad altri -spesso in modi differenti - il materiale da studiare migliorano la ritenzione in memoria e promuovono lo sviluppo di strategie di ragionamento di ordine superiore (Johnson & Johnson, 1987).


Segnalato da: Valeria Vinco
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http://www.soc.unitn.it/circle/Startframe.htm

Apprendimento cooperativo 1
In questi ultimi 15 anni, l'apprendimento cooperativo, noto come cooperative learning (www.kagancooplearn.com/), è diventato in molti paesi un importante approccio metodologico. Numerosi studi hanno  dimostrato che con il cooperative learning  gli studenti ottengono risultati scolastici più elevati, più alti livelli di autostima,  maggiori competenze sociali, una più approfondita acquisizione di contenuti e abilità.


Segnalato da: Valeria Vinco
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http://ospitiweb.indire.it/adi/CoopLearn/cooplear.htm

L'apprendimento cooperativo in rete
L’approccio cooperativo nell'apprendimento in rete
di Antonello Maggipinto




Cos’è l’apprendimento cooperativo
Perché usare l'apprendimento cooperativo
Cosa occorre perché l'apprendimento cooperativo abbia successo
Apprendimento tradizionale e cooperativo
Tipologie di approccio
Apprendere in Gruppo: Tipologie di gruppi di lavoro  
Insegnante e lezione cooperativa
Verifica e valutazione dell'apprendimento  

Segnalato da: Valeria Vinco
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http://fc.didacta.com/managerdirete/gruppouno/agora/ricerca/AppCoop.htm#Titolo

Il ruolo del tutor nell'apprendimento cooperativo

Casi: il ruolo del tutor nell'apprendimento collaborativo

di Elena Del Carratore

  
Il tutor nell'apprendimento cooperativo
Nella classe virtuale non tutte le modalità di apprendimento cooperativo si rivelano con uguale successo e significatività. L'efficacia produttiva dipende, infatti, da un insieme di fattori che intervengono sulle dinamiche interattive del gruppo classe virtuale.



Segnalato da: Valeria Vinco
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http://www.formare.erickson.it/archivio/febbraio/casi.html

El trabajo colaborativo
Extracto de un excelente artículo de Jesús Castillo Vidal (http://www.rediris.es/cvu/publ/bscw99.html), el cual servirá de base para algunas de las páginas de éste Web. El trabajo colaborativo a través de ordenador (CSCW) según Hills (ver referencias), entre otras cosas....

Segnalato da: Valeria Vinco
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http://users.servicios.retecal.es/sblanco2/html/trabajo_cooperativo.html

El aprendizaje cooperativo
El aprendizaje cooperativo como estrategia metodológica en la enseñanza, permite a los educadores darse cuenta de la importancia de la interacción que se establece entre el alumno y los contenidos o materiales de aprendizaje y también plantear diversas estrategias cognitivas para orientar dicha interacción eficazmente. No obstante, de igual o mayor importancia son las interacciones que establece el alumno con las personas que lo rodean, por lo cual no puede dejarse de lado el análisis de la influencia educativa que ejerce el docente y los compañeros de clases.


Segnalato da: Valeria Vinco
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http://html.rincondelvago.com/aprendizaje-cooperativo.html

El APRENDIZAJE COOPERATIVO 2
A. Cooperar y competir

Las intervenciones educativas están repletas de experiencias aisladas en las que una o varias personas participan a través de la cooperación. Así, un alumno que solicita a su compañero en clase una aclaración de algo que no entiende; un padre que corrige a su hija cuando ésta le recita una lección o un conjunto de profesores que explican interdisciplinarmente el tema de 'Las vanguardias de¡ siglo XX" representan ejemplos de una cierta forma de trabajar y aprender juntos.




Segnalato da: Valeria Vinco
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http://perso.wanadoo.es/angel.saez/c-085_aprendizaje_cooperativo_(torre).htm

cooperative Learning
Cooperative learning is a successful teaching strategy in which small teams, each with students of different levels of ability, use a variety of learning activities to improve their understanding of a subject. Each member of a team is responsible not only for learning what is taught but also for helping teammates learn, thus creating an atmosphere of achievement. Students work through the assignment until all group members successfully understand and complete it.


Segnalato da: Valeria Vinco
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http://edtech.kennesaw.edu/intech/cooperativelearning.htm

Cooperative Learning 2
What Is Cooperative Learning?
Cooperation is working together to accomplish shared goals. Within cooperative activities individuals seek outcomes that are beneficial to themselves and beneficial to all other group members. Cooperative learning is the instructional use of small groups so that students work together to maximize their own and each other's learning.

Segnalato da: Valeria Vinco
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http://www.co-operation.org/pages/cl.html

La valutazione del processo educativo
“La variabile centrale dell’attività delle scuole diventa la qualità dell’istruzione, intesa come misura dell’idoneità dell’offerta formativa a condurre gli allievi verso il conseguimento dei traguardi desiderati….. L’istruzione deve essere adeguata alle esigenze di ciascuno di essi, differenziando la proposta di apprendimento per adeguarla alle caratteristiche individuali” (B.Vertecchi).

Controllo e valutazione, che sono strettamente correlati all’attività di programmazione (valutazione iniziale, valutazione in itinere o continua, valutazione finale) costituiscono gli elementi-chiave per il miglioramento della qualità dell’istruzione.


Segnalato da: Valeria Vinco
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http://www.rivistadidattica.com/la_valutazione__elementi_di_docimologia__di_anna_marra.htm

LA VALUTAZIONE DEI PROCESSI E DEGLI ESITI FORMATIVI
La valutazione :                               - è un processo sistematico e continuo, si fonda su criteri, è elaborata collegialmente;

- misura  le prestazioni dell’alunno, l’efficacia degli insegnamenti e la qualità dell’offerta formativa;

- fornisce le basi per un giudizio di valore che consente di prendere migliori decisioni :

-         di ordine pedagogico  ( valutazione diagnostica e valutazione formativa)

-         di ordine sociale ( valutazione sommativa che è certificativo-comunicativa).

  


Segnalato da: Valeria Vinco
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http://www.rivistadidattica.com/la_valutazione_dei_processi_e_degli_esiti_formativi_di_anna_marra.htm

Il monitoraggio
Cosa si intende per monitoraggio
“Da “ monitor”, apparecchio che riproduce su piccolo schermo le immagini riprese da una o più telecamere, il termine monitoraggio sta ad indicare il controllo dell’andamento di un fenomeno fisico, chimico, fisiologico… Per estensione, sta ad indicare l’azione di controllo esercitata sulla realizzazione delle varie fasi di un qualsiasi progetto.

Lo scopo del monitoraggio di un intervento educativo è quello di vagliarne continuamente realizzazione, esiti e soprattutto le risposte dei soggetti coinvolti, per poter eventualmente intervenire con le opportune modifiche” ( dal Dizionario di pedagogia e Scienze dell’educazione- P.Bertolini- Zanichelli).

Il monitoraggio, quindi, di un progetto educativo è una procedura di osservazione sistematica, è un insieme organizzato di attività finalizzate al reperimento di dati e informazioni sullo sviluppo di un fenomeno complesso entro un determinato sistema di azioni, di regole, di procedure, di fatti.


Segnalato da: Valeria Vinco
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http://www.rivistadidattica.com/il_monitoraggio,_per_un_controllo_sistematico_degli_interventi_educativi_di_anna_marra.htm


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